Coop Di Vittorio, Gualmini: prima i soci, poi la Regione

Coop Di Vittorio, Gualmini: prima i soci, poi la Regione

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La vicenda del fallimento della cooperativa Di Vittorio di Fidenza è tornata in Assemblea legislativa alla Regione, dove Tommaso Foti (Fdi-An) ha chiesto con un’interpellanza alla Giunta del presidente Stefano Bonaccini cosa intenda fare a garanzia dell’esigibilità dei contributi concessi dalla Regione (superiori agli 11 milioni di euro) nel caso in cui dovesse esserne alienato il patrimonio.

“Oggi parliamo anche della controllata Polis, perché in base a quanto pubblicato sulla stampa – ha detto Foti – a quattro amministratori della società indagati per bancarotta fraudolenta sarebbero stati sequestrati complessivamente a titolo preventivo 875 mila euro depositati in conti correnti. Mi auguro che la Giunta si sia attivata per costituirsi nel procedimento”.

La vicepresidente della Giunta, Elisabetta Gualmini, ha ricordato le azioni promosse dalla Regione per tutelare coloro che hanno acquistato case costruite da cooperative a proprietà indivisa. Una nuova legge regionale consente il passaggio dalla proprietà indivisa a quella individuale per proteggere così i soci che sono diventati proprietari. Ora la trasformazione può avvenire anche in presenza del 50% degli interessati, mentre prima era al 100%. Si sono quindi create le condizioni per i curatori fallimentari affinché possano trasferire le disponibilità per consentire ai soci di acquisire la proprietà tutelata. Mentre per gli alloggi indivisi verrà mantenuto il vincolo di interesse pubblico. “Per quanto riguarda i crediti della Regione – ha infine dichiarato Gualmini – agiremo di conseguenza passo dopo passo”.

Foti, parzialmente soddisfatto della risposta, ha dichiarato condivisibile “il tentativo, mi auguro riuscito, di mettere in salvaguardia le abitazioni per coloro che in qualità di soci rischiavano di pagarle due volte”. Il consigliere ha anche auspicato che si riesca a superare la soglia indicata, andando anche al di sotto del 50% per la trasformazione della proprietà da indivisa a individuale. Sul fallimento e i suoi risvolti giudiziari l’esponente di Fdi-An ha poi aggiunto: “Invocare la crisi dell’edilizia per quanto successo, come ha fatto l’assessore, non è propriamente corretto perché quello della Di Vittorio pare un crack diretto e orchestrato da parte di soggetti che coprono incarichi istituzionali. C’è di più e di peggio che ritenere l’accaduto colpa della crisi”.

Ecco perché, per quanto riguarda i crediti, Foti ha chiesto che l’ufficio legale della Regione segua la vicenda sotto il profilo giudiziario. “È indubbio – ha chiarito – che la Regione abbia dato delle chance anche a questa cooperativa, ma il pericolo è che i fondi siano serviti ad altre finalità e non a quelle indicate, e cioè costruire abitazioni per persone non abbienti”. Insomma “per non dare l’idea che la Regione sia una mucca da mungere, ha concluso Foti – è necessario che i fondi erogati per determinate finalità siano usati per quelle stesse finalità. E’ un dovere anche rispetto agli impegni che ci prendiamo con gli elettori di rappresentarli correttamente”.

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