Un quarto di secolo dedicato al teatro. Per Franca Tragni e Carlo Ferrari, che hanno scritto insieme una pagina di emozioni, è venuto il tempo di festeggiare un traguardo così importante. E la location ideale è il Teatro di Fontanellato, dove andrà in scena la rassegna “Speciale 25 anni di teatro insieme per Franca Tragni e Carlo Ferrari”.
“Sono passati 25 anni, forse le energie sono diverse, ma la voglia di continuare a farlo è tanta perché il teatro ‘è parte di noi’. Un noi inteso come insieme, come condivisione; prima di una passione, poi di professione e passione unite. Un noi, inteso come tutte le persone incontrate in questi anni: colleghi, amici, allievi, pubblico e persone vicine nella vita e nel teatro. Un modo di fare teatro che con coerenza, impegno e dedizione è stato difeso, sostenuto e proiettato negli anni, con particolare attenzione verso l’apertura al sociale, alla disabilità, all’emarginazione, alle difficoltà, alle paure, al disagio e alla comicità vera”, spiega Franca Tragni.
Il primo appuntamento sarà sabato 29 ottobre, con inizio alle 21, quando andrà in scena “Attacchi di Passione”, preceduto alle 17 dall’incontro/confronto “Trasforma il panico in passione” in collaborazione con la sezione parmense della Lidap (Lega Italiana contro i Disturbi d’ansia d’Agorafobia e da attacchi di Panico onlus). Interverranno Marta Viappiani, psicologa e psicoterapeuta, Pasquale Migliozzi, Lidap Parma e Franca Tragni.
Lo spettaccolo, curato con la consulenza di Stefano Mazzacurati, tecnica e luci Erika Borella, consulenza drammaturgica, voce e regia di Carlo Ferrari e produzione Europa Teatri, è il racconto tragicomico e autobiografico di vent’anni di convivenza forzata con un ospite che si spera sempre che si fermi solo per qualche giorno e che invece, subdolamente, prende possesso dei tuoi spazi, dei tuoi pensieri e del tuo respiro.
“Non so bene perché ho scelto di raccontarvi questo, me lo sto chiedendo solo ora a cose fatte. Forse per togliermi un peso, sicuramente per condividere l’esperienza con tutti voi, viandanti spaventati nella notte dal dio Pan! Per azzerare la distanza e lenire l’anima, perridere insieme dei goffi tentativi di nascondersi e scrollarsi di dosso il buio”, conclude Franca Tragni.