Legionella, i casi salgono a 42 ma l’ultimo non è del Montebello....

Legionella, i casi salgono a 42 ma l’ultimo non è del Montebello. Niente riscontri dalle analisi

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Salgono a 42 i pazienti colpiti dal batterio della legionella, ma l’ultimo caso registrato nelle ultime ore non ha alcuna attinenza con l’epidemia che ha interessato il quartiere Montebello. Lo dicono dal Comune di Parma, dove oggi si è riunito a porte chiuse il tavolo interistituzionale convocato dal sindaco Federico Pizzarotti per fare l’ulteriore punto della situazione. Le risposte tanto attese dai cittadini, però, non sono ancora arrivate. In particolare manca ancora la “pistola fumante”, ovvero il focolaio dell’epidemia che dalla fine di settembre ha interessato l’area compresa tra piazzale Maestri e via Pastrengo.

All’incontro sono intervenuti i direttori generali delle due aziende sanitarie, Elena Saccenti per l’Ausl e Massimo Fabi per l’Azienda ospedaliera, oltre all’esperto dell’Unità di crisi della Regione, Roberto Cagarelli. Forse complice lo spegnimento delle torri di evaporazione oppure alcune giornate di pioggia, l’unica cosa che appare certa è che l’epidemia ha rallentato parecchio. Sono 42 i malati, l’ultimo dei quali non ha alcuna attinenza con il Montebello, e all’Ospedale restano 9 persone ricoverate, di cui due provenienti da zone del tutto estranee alla cosiddetta “zona rossa”. Le loro condizioni sono definite “stabili” dai sanitari.

Dal punto di vista delle indagini epidemiologiche, l’Azienda Usl ha confermato che, ad esclusione di quelli che hanno avuto a che fare per varie ragioni con la zona attorno a piazzale Maestri, i casi di Parma sono 7, in linea con i 10 riscontrati l’anno scorso per ragioni diverse, quindi riferite a situazioni individuali.

Rispetto alle indagini ambientali, in tutto sono state campionate 36 torri di evaporazione. Fra quelle in cui le analisi sono terminate, nella grande maggioranza dei casi hanno dato esito negativo, mentre in alcune situazioni si è riscontrata una positività, che al momento non può essere correlata con i pazienti. Ciò in quanto le analisi di laboratorio – con la comparazione con i tessuti polmonari prelevati alle due vittime di questa epidemia (due donne di 86 e 77 anni, decedute a causa delle complicazioni dovute alle gravi patologie pregresse) – richiedono ulteriori approfondimenti e tempi lunghi per essere portate a termine.

Proseguono anche le analisi da parte di Arpae sui venti per individuare una possibile correlazione fra il punto di emissione e il punto di ricaduta. Probabilmente, comunque, si avranno notizie più dettagliate venerdì da parte della Regione Emilia Romagna, che sta coordinando il tavolo tecnico di lavoro sulla legionellosi. “Dal punto di vista sanitario la situazione sta migliorando”, si legge nella nota diffusa dal Comune. Intanto il sindaco Pizzarotti ha già deciso di convocare una nuova seduta del tavolo istituzionale per sabato 29 ottobre in municipio, data in cui dovrebbero essere concluse tutte le analisi in corso.

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