Vanta un patrimonio mobiliare di oltre 300 mila euro, ma vive in un appartamento delle case popolari di Parma. La scoperta è stata fatta dall’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti, che ora di prepara a passare al contrattacco. Anche per la lista delle persone in attesa, con bisogni reali, è lunga e bisogna dare risposte.
“Con il nuovo regolamento relativo agli alloggi popolari i furbetti avranno le ore contate – promette il sindaco Pizzarotti -. Pensate che incrociando i dati abbiamo trovato chi ha un patrimonio mobiliare di oltre 300 mila euro e beneficia dell’alloggio popolare. E non è un caso isolato. Qui per troppi anni la politica è rimasta a guardare, senza occuparsi delle cose che contano davvero. In Italia politici inefficaci e deboli portano solo a disastri. Invece, l’ho sempre detto, c’è un forte bisogno di rimettere al centro le persone e le cose che contano davvero. Noi a Parma manderemo via i furbetti, e continueremo a fare quel che abbiamo sempre fatto: con equità e responsabilità accoglieremo i parmigiani davvero bisognosi”.
I dati emergono dalla Commissione consiliare comunale Servizi sociali che dovrà procedere all’adeguamento dei criteri per l’assegnazione di alloggi Acer alle nuove disposizioni decise dalla Regione Emilia Romagna per favorire la rotazione degli immobili tra chi nel tempo ne avrà effettivamente bisogno.
E dalla verifica dell’Isee alla luce dei nuovi parametri regionali, risulta che sono una quindicina in tutto le famiglie con disponibilità economiche oltre 150 mila euro che occupano alloggi destinati a chi non ha risorse sufficienti per rivolgersi la mercato libero degli affitti. In tutto sono comunque 76 le famiglie che non hanno più diritto ad avere la casa popolare, proprio per il superamento delle soglie di reddito.
Ma da gennaio 2017 per gran parte dei 3070 assegnatari di un alloggio Erp arriveranno aumenti del canone mensile di locazione. Uno sconto invece sarà previsto per 1.369 famiglie. Gli aumenti saranno contenuti entro i 50 euro al mese per 1.224 occupanti, per gli altri il canone lieviterà da un minimo di 50 a un massimo di 200 euro. E il canone minimo quasi raddoppia, passando da 25 a 44 euro.