Sinistra Italiana contro il Pd di Parma: pensando al referendum, perderà le...

Sinistra Italiana contro il Pd di Parma: pensando al referendum, perderà le elezioni

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sinistra italiana“Parafrasando Mao, grande è la confusione sotto il cielo del pd, e la situazione per Parma ed i suoi cittadini non è affatto eccellente”. Esordisce così Francesco Samuele, co-portavoce di Sinistra Italiana assieme a Federica Barbacini, coordinatrice uscente di Sel. “Dopo aver letto le dichiarazioni di Giampaolo Serpagli, infatti, ci siamo convinti che nulla sia cambiato rispetto alle passate gestioni del Pd provinciale e che, anche stavolta, ci si stia preparando a perdere le amministrative del capoluogo provinciale, più per incapacità che per reale volontà degli elettori – tuona Samuele -. Ogni giorno dichiarazioni di esponenti provinciali e comunali che mostrano come la reale partita si stia giocando attorno al referendum costituzionale ed alle conseguenze per il loro partito, senza preoccuparsi minimamente del futuro della città. Il rischio è che, ancora una volta, le amministrative si trasformino in una resa dei conti interna”.

“Ci fa piacere che Serpagli si ricordi, finalmente, che esiste qualcosa al di fuori del Pd – sottolinea invece la Barbacini, senza mezze misure -. E’ la prima volta che esprime pubblicamente la volontà di ricercare convergenze con i partiti che si collocano a sinistra. Magari sarà la volta buona per vedere finalmente la sua faccia dal vivo e non sui giornali. E’ più di un anno che è stato eletto, diversi sono i comuni in cui amministriamo in coalizione, eppure nessun incontro, neppure informale, neppure di cortesia a seguito del suo insediamento, ci è mai stato chiesto. Ma non è mai troppo tardi: evidentemente si è reso conto che, se vuole avere qualche possibilità di vittoria, ha bisogno di creare un’ampia e coesa coalizione”.

“Quello che chiediamo al PD ed ai suoi dirigenti, provinciale e comunale, è di essere chiari e franchi – riprende Samuele -. Ad oggi abbiamo avanzato diverse proposte per sbloccare la situazione, ma nulla è cambiato. Anzi: sono stati rimessi in discussione alcuni punti che sembravano ormai acquisiti nel dialogo con gli esponenti comunali: primo di tutti, il partire dai programmi e non dalle candidature e, soprattutto, il definire tali programmi prima del referendum in modo da non condizionarli al suo esito”.

Conclude la Barbacini: “Se vogliono aprire un dialogo con noi, se vogliono aprirsi alla loro sinistra, convochino immediatamente un tavolo per lavorare insieme sui contenuti, da definire prima del referendum. Immediatamente significa nei prossimi giorni: non ci vuole tanto per organizzare una riunione. Da lì, parta un percorso di stesura condivisa di una piattaforma programmatica, sulla quale raccogliere le convergenze di partiti e di forze civiche. Un programma che sappia far svoltare la città e che metta al centro, come abbiamo sempre sostenuto, la tutela ed il rilancio dei beni comuni. Solo così ci può essere un dialogo, altrimenti faremo il nostro percorso”.

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