“Quando la rivoluzione è impossibile, rimane il teatro. Qui le utopie favoriscono giorni propizi, le forze innovatrici inventano ancora un domani, qui i propositi di pace e di equità non sono pronunciati invano. È a teatro che noi preserviamo le forze vive del cambiamento a misura d’uomo. Di fronte alla disperazione, il teatro inventa una speranza che non è solo simbolica ma esemplare, emblematica, incarnata, necessaria, dunque politica” .
In queste parole di Olivier Py – regista, drammaturgo e direttore del Festival d’Avignon – si trova la sintesi che muove il nostro operare. Di fronte all’incapacità di trovare nuove certezze e contro la semplificazione del pensiero, l’attività della Fondazione ribadisce il ruolo politico del teatro, nella convinzione profonda che gli artisti debbano riaffermare la loro funzione unica e insostituibile nella società, tornando ad essere tra i principali interlocutori nell’ interpretare i difficili processi di cambiamento in atto.
All’impoverimento generale e al non riconoscimento dei valori profondi che sono alla base della creazione, Fondazione Teatro Due risponde proseguendo, perseverando, nel segno della qualità della progettazione in dialogo con altre istituzioni europee, dei meccanismi di realizzazione e della trasmissione dei codici del teatro.
“Insistiamo sull’esigenza intellettuale, credendo all’intelligenza del pubblico, insistiamo sull’impegno dell’artista, sulla coscienza del poeta. Desideriamo fortemente che il triste spettacolo del mondo e della nostra impotenza trovi sulla scena una contraddizione fatta di meraviglia e di coraggio”.
Con coraggio e meraviglia si costruiscono i tre assi principali lungo i quali si articola l’attività di Fondazione Teatro Due per l’anno teatrale 2016/2017: le nuove produzioni, il repertorio, le ospitalità (nelle quali s’inserisce il programma di Teatro Festival 2016, parte di Reggio Parma Festival) e la formazione; e ancora convegni, incontri, presentazioni e nuove occasioni per i cittadini di esplorazione del teatro, anche a piccoli gruppi, che favoriscano la partecipazione alle diverse fasi del lavoro di creazione con aperture straordinarie alle prove e occasioni di approfondimento a sorpresa.
Il teatro dunque come spazio di studio e riflessione critica della Storia, da percorrere sia tramite le parole dei drammaturghi che attraversano i secoli e la contemporaneità, che come luogo di riappropriazione identitaria.
All’autore di teatro più famoso del mondo che in ognuno dei suoi straordinari testi ha convocato la rivoluzione teatrale per raccontare come tutto sia ancora possibile per rianimare il desiderio dei giorni intossicati dal divenire, William Shakespeare, Fondazione Teatro Due rende omaggio, in occasione del quadricentenario della morte, con una serie di iniziative di studio e di spettacolo (inserite nel programma di Teatro Festival 2016, parte di Reggio Parma Festival).
Venti attori per venti fra le opere più affascinanti del Bardo: i Racconti da Shakespeare nell’ adattamento che i fratelli Charles e Mary Lamb pubblicarono nel 1807 for the use of young persons, ossia col preciso intento di rivolgersi a un pubblico di giovanissimi ottenendo un classico per la letteratura inglese paragonabile al Pinocchio nostrano, saranno presentati due per sera per un totale di dieci serate.
A Otello e a La Tempesta sono liberamente ispirate le ultime due creazioni della compagnia Balletto Civile, Before Break e Killing Desdemona, due esempi di creazione iper-contemporanea, spettacoli singolarissimi, dove danza e teatro si integrano in quel “movimento narrativo” che ha fatto di questa compagnia una delle più originali oggi presenti in Italia.
Nelle nove conversazioni Shakespeare come vi piace, realizzate in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Due, il traduttore, saggista e docente universitario Luca Fontana, attraverserà la produzione del Bardo in un percorso di indagine che prenderà la forma dialogica, contrappuntata da interventi attorali e musicali.
Fondazione Teatro Due prenderà parte a una 24 ore shakespeariana tra Parma e Reggio Emilia compiendo alcuni carotaggi nell’ immenso territorio shakespeariano. A partire dal pomeriggio gli spazi del Teatro Due saranno invasi da attori, poeti, danzatori, artisti che faranno esplodere la poesia shakespeariana attraverso creazioni, letture, proiezioni cinematografiche. Una festa con 30 attori, alla scoperta dei versi shakespeariani più misteriosi e dei loro protagonisti, un’occasione per godere di ritratti sorprendenti e irriverenti del poeta di Stradtford. Conversazioni, invettive, presentazioni, considerazioni, opinioni, e momenti conviviali faranno da contrappunto a questa maratona in onore di William Shakespeare, quattrocento anni dopo.
Due appuntamenti non convenzionali di incontro con la musica e il teatro musicale completano il programma di Teatro Festival. Storia del violino in Italia (1700-1750) è un recital d’eccezione nel quale il Maestro Fabio Biondi, virtuoso del violino e direttore d’orchestra in residenza con l’Ensemble Europa Galante a Teatro Due, accompagnato da Paola Poncet al clavicembalo, celebra un periodo d’oro della storia della musica, ossia l’Italia del XVIII sec; mentre Le Paradis? Non, Merci! coproduzione internazionale diretta da Gabriel Alvarez con musiche di Bruno De Franceschi, è la rappresentazione in musica della parata carnevalesca che è diventata la cultura del consumo di massa, i vizi della nostra società vengono celebrati con ironia in uno spettacolo di teatro musicale la cui sontuosa dimensione sonora intreccia parola, canto lirico e musica.
Maestro nel raccontare le contraddizioni profonde del suo tempo, quel Seicento francese sospeso tra l’esaltazione e l’onore dell’uomo di teatro e il suo dileggio fino all’obbligo del silenzio, Molière inventa il realismo, in un ambiente, quale l’artificioso microcosmo creato a Versailles da Luigi XIV, in cui il teatro gli si presenta come unica, potente arma di difesa e d’attacco, fonte di liberazione e di stralunata confessione indiretta; al punto che nessun autore comico quanto il Nostro ha continuato a vivere sul palcoscenico, divenendo egli stesso personaggio, in una condanna a rappresentare in perpetuum i tratti più nobili e più oscuri della sua esistenza e della società a lui contemporanea.
Di questo grande autore Fondazione Teatro Due produce Il Malato Immaginario, diretto da Walter Le Moli con l’ensemble Stabile Attori di Fondazione Teatro Due, e Il borghese gentiluomo diretto da Filippo Dini (coprodotto da Teatro Stabile di Genova), con la stessa équipe artistica di Ivanov di Cechov recentemente insignito del premio le Maschere del Teatro 2016.
A Juan Mayorga, il drammaturgo contemporaneo spagnolo che ha messo al centro della sua produzione il relativismo e con testi ironici, acuti e lucidamente disperati indaga le verità più scottanti dell’oggi è dedicata un’intera retrospettiva. Per Mayorga la filosofia e l’arte hanno il compito di mostrare una realtà non più evidente, e, come il teatro, non possono slegarsi dalla politica. I suoi strumenti sono infatti la pura potenza delle parole e il linguaggio, affidati allo spettatore e alla sua immaginazione.
La pedofilia, il male, il rapporto tra arte e potere, massimi sistemi, così come universi privati, sono i fulcri di Hamelin, della suite di brevi testi Teatro Para Minutos e di Himmelweg, diretti da Gigi Dall’Aglio.
Fra le ospitalità Faust, una ricerca sul linguaggio dell’Opera di Pechino della regista tedesca Anna Peschke, Giulio Cesare di Shakespeare diretto da Alex Rigola, Non ti pago di Eduardo De Filippo, ultima regia di Luca De Filippo, Play Strindberg con Maria Paiato, Maurizio Donadoni e Franco Castellano e la regia di Franco Però, Casa di Bambola di H. Ibsen con la regia di Roberto Valerio, Maryam, ideato da Marco martinelli e Ermanna Montanari che lo interpreta.
Il teatro è una lingua che contribuisce alla costruzione del patrimonio identitario della collettività; Fondazione Teatro Due è convinta che, fra i doveri di un’istituzione culturale ci sia la valorizzazione e la diffusione delle competenze che contribuiscono alla creazione artistica.
Il programma di formazione (non d’informazione!) proposto si snoda su due piani: la formazione dei professionisti (è iniziato a giugno 2016 e si concluderà a gennaio 2017 il Corso di Alta Formazione per il Teatro Casa Degli Artisti, un progetto co-finanziato da Regione Emilia-Romagna, destinato alla preparazione di quattro specifiche figure artistiche – attori, registi, drammaturghi, compositori di musica per la scena – articolato in un percorso teorico e pratico ) e quella del pubblico (Classroom Play, Focus teatrali in classe, la scuola per spettatori FARETEATRO e due Laboratori di teatro, uno dedicato alle Scuole superiori e uno agli Studenti universitari).
IL CARTELLONE DEL TEATRO DUE
STAGIONE 2016 – 2017