Il batterio della legionella è stato trovato – anche se si attendono ancora le ultime analisi – nelle torri di evaporazione del centro contabile di Banca Intesa e in quelle delle Poste centrali di via Pastrengo, ma esito positivo avrebbero dato anche i campioni prelevati in altre strutture. La Procura della Repubblica – che indaga a 360 gradi per epidemia colposa, omicidio e lesioni colposi – con i sostituti Giuseppe Amara e Andrea Bianchi sta seguendo da vicino l’evolversi della vicenda ed ha incaricato, oltre ai carabinieri del Nas, anche una esperta docente universitaria che svolgerà il ruolo di consulente dell’accusa.
Nessun nuovo caso oggi è positivo alla legionella – si legge invece nel bollettino giornaliero diffuso da Ausl e Azienda ospedaliera – e un paziente, già ricoverato nei giorni scorsi, è risultato negativo all’antigene: scende così a 40 il numero complessivo delle persone risultate positive al batterio. Scendono anche a 11 le persone ricoverate all’ospedale Maggiore di Parma per polmonite da legionella, con tre pazienti dimessi nella giornata di oggi. Tutti i pazienti in cura all’Azienda Ospedaliero-Universitaria risultano in miglioramento: cinque sono prossimi alle dimissioni mentre per gli altri sei le condizioni sono date dai sanitari in lieve miglioramento. E’ in deciso miglioramento, e verrà dimessa a breve, anche la persona ricoverata all’ospedale Santa Maria di Borgotaro.
Mentre continuano le verifiche sulle torri di evaporazione e l’acquedotto da primo indiziato è stato definitivamente scagionato, il sindaco Federico Pizzarotti ha convocato per sabato mattina alle 9,30 in Municipio il tavolo interistituzionale per fare il punto sulla situazione relativa alla diffusione della legionella e sulle azioni in corso per ridurre il rischio del contagio. E’ il terzo incontro del tavolo dall’inizio dell’epidemia, lo scorso fine settembre.
La situazione è in continua evoluzione, dicono dal Comune, e i laboratori sono al lavoro a tutto campo per individuare possibile luoghi da dove potrebbe essere partito il contagio. L’attenzione è ovviamente concentrata sulle torri di evaporazione, oggetto di apposita ordinanza del sindaco, che ne ha imposto il censimento e la sanificazione su tutto il territorio comunale.
Ora è importante conoscere la concentrazione della presenza di legionella sui prelievi effettuati per determinare se, e in quali casi, sia tale da poter produrre il contagio: per saperlo è necessario attendere l’esito definitivo, al termine dell’incubazione di dieci giorni dalla data del prelievo. Il primo risultato ufficiale delle campionature ad arrivare dovrebbe essere quello relativo alla sede di Poste Italiane.
Campioni dei batteri saranno anche confrontati con quelli contenuti nei tessuti polmonari delle due vittime provocate dalla legionellosi: due anziani di 86 e 77 anni. L’Istituto superiore di Sanità dovrà infatti valutarne la compatibilità per scrivere la parola fine sulle cause del decesso.
Il 7 ottobre, intanto, il sindaco Pizzarotti ha emesso ordinanza con la quale impone “ai proprietari e gestori delle attività presso le quali sono installate apparecchiature per il raffreddamento dell’acqua riconducibili alla tipologia ‘Torri di raffreddamento ad umido e condensatori evaporativi’ installate nel territorio comunale, di comunicare immediatamente al Comune di Parma e all’Ausl la presenza di tali apparecchiature, accompagnata dalla relazione tecnica descrittiva del funzionamento, planimetria e prospetti dell’insediamento, in cui sia messa in evidenza la collocazione delle suddette apparecchiature”. Inoltre, ordina di “provvedere ad immediati interventi di pulizia, disinfezione e trattamento finalizzato al controllo del rischio di diffusione del batterio legionella, avvalendosi di tecnici specializzati e nel rispetto della normativa di tutela dei lavoratori”. Entro 15 giorni a partire dal 7 ottobre i gestori degli impianti dovranno documentare la tipologia degli interventi effettuati, mettendo la suddetta documentazione a disposizione degli organi di controllo (AUSL e Polizia Municipale), che verificheranno il rispetto dell’ordinanza, relazionando al Sindaco e comunicando eventuali inottemperanze all’autorità giudiziaria. Il provvedimento vale per gli impianti ubicati sull’intero territorio comunale.