Era nell’aria e non poteva finire diversamente: il Movimento 5 Stelle in Comune non c’è più. A seppellire la bandiera pentastellata, il capogruppo di maggioranza Marco Bosi in consiglio comunale: “Da quando siamo stati eletti col Movimento 5 Stelle quanti ne abbiamo visti agire imbeccati dal capo unico, tradendo i principi che avevamo condiviso? Da un certo momento in avanti si è iniziato a ragionare per consenso, pensando che la critica non potesse essere altro. Oggi siamo rimasti minoranza in questo Movimento e nel giorno del nostro addio il nostro pensiero va a quegli attivisti che credono ancora in questo sogno. I nostri cittadini sono sempre stati la mia unica priorità e continueremo a lavorare per Parma”.
Bosi ha annunciato così la nascita di EffettoParma, il nuovo gruppo che accompagnerà l’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti. Unica defezione – non per difetto di stima verso il primo cittadino – quella del subentrato Andrea D’Alessandro che, pur criticando le espulsioni ad personam, conferma la sua fiducia in Beppe Grillo. D’Alessandro ha sostenuto che “senza l’esperienza positiva di questa amministrazione, non ci sarebbero stati molti dei risultati avuti a livello nazionale”. Il consigliere ha poi sottolineato di essere pronto a dimettersi se non gli fosse consentito di restare sotto il simbolo dei 5 Stelle, per il quale si era candidato pure alle parlamentarie.
Ecco l’atto di nascita integrale di EffettoParma:
Dopo oltre 10 anni di attivismo prima e attività istituzionale poi, si conclude la nostra esperienza all’interno del Movimento 5 Stelle. Ciò che invece prosegue sotto gli stessi valori è il nostro impegno per una politica diversa, lontana dalle logiche di partito, vissuta come servizio civile e non come carriera personale.
Era il 2005 quando a Parma fu fondato il primo MeetUp “Amici di Beppe Grillo”. Due di quei fondatori ora siedono in consiglio comunale: Marco Vagnozzi e Alessandro Mallozzi. Da allora tante, troppe cose sono cambiate. Beppe Grillo ha avuto l’indiscutibile merito di smuovere le nostre coscienze e metterci in Movimento. “Nessuno lo farà al posto tuo” diceva. “Nessun leader, solo un megafono” ripeteva. Oggi abbiamo visto tutti dove siamo arrivati: votazioni “confermative” in cui si può solo prendere per buono ciò che in altre stanze è stato deciso; capi politici autoproclamati; direttivi di partito nominati dall’alto; successioni dinastiche come nelle peggiore tradizione padronale. Abbiamo tentato in ogni modo di raddrizzare una rotta che ci stava facendo perdere di vista quel faro iniziale.
Come detto dal nostro compagno di avventura Federico Pizzarotti noi non siamo cambiati, non sono cambiati i nostri valori e la nostra volontà di cambiare le cose. E’ cambiato un movimento che è indiscutibilmente mutato geneticamente. Quanti compagni di avventura abbiamo visto andarsene, delusi dal grande sogno tradito. Quante persone si sono avvicinate negli ultimi anni, spesso orfane di altri leader, ma soprattutto digiune da quei concetti di coscienza critica e mente libera che aveva contraddistinto il nostro Movimento perlomeno fino a quel fatidico maggio 2012. Una schiera di soldatini che sono disposti a dire tutto e il contrario di tutto, purché imbeccati dal capo, come accaduto sulle vicende delle indagini a carico di Federico Pizzarotti e l’Assessore di Roma Muraro.
Tutto ciò è accaduto quando si è creduto che il Movimento 5 stelle non fosse più il mezzo per un fine più grande e nobile, cioè una società più giusta. No, da un certo momento si è cominciato a ragionare per consenso, con quel 51% da raggiungere ad ogni costo. Ecco, quando il Movimento è diventato il fine stesso del nostro agire, quando si è pensato che il successo del Movimento equivalesse automaticamente al bene di tutti i cittadini perché quel simbolo era garantito dall’illuminato e quindi garanzia di buona politica, quando, quindi, si è pensato che la critica non potesse essere altro che espressione di qualche infiltrato del sistema: allora è si è tradito quel sogno.
Oggi, va riconosciuto, siamo rimasti una minoranza in questo Movimento. Retaggi di un passato che qualcuno ha cercato di cancellare in ogni modo. E nel giorno del nostro addio un pensiero va inevitabilmente a quegli attivisti e consiglieri che ancora oggi continuano a lottare affinché quel sogno non venga ucciso per sempre. Ci piange il cuore a dirlo, ma per noi quel processo è irreversibile.
Continua però il nostro impegno per Parma. I nostri concittadini sono sempre stati la nostra unica priorità e la rottura col Movimento 5 Stelle lo dimostra. Abbiamo lavorato duramente, passato momenti molto difficili che solo l’unità di intenti e di valori ci hanno permesso di superare. Siamo a pochi mesi dal termine del nostro mandato, ma ancora tanta strada c’è da fare. Però tanto lavoro è anche già stato fatto e ci piace proseguire su quello stesso solco che abbiamo tracciato in questi anni. Più volte abbiamo usato un hashtag per contraddistinguere questo modo di fare politica: Effetto Parma. Ci piace l’idea che il nostro gruppo possa identificarsi ancora in quel lavoro fatto in questi anni, perché sono le nostre azioni di tutti i giorni a dare valore a ciò che siamo, non le etichette o i simboli. Da oggi questo gruppo cambia nome, ma non cambia pelle. Da oggi siamo l’Effetto Parma.
Gruppo consiliare EffettoParma
Comune di Parma
RISPARMIATE PARMA DALLA VOSTRA GUERRA PERSONALE!
Anche oggi, ancora una volta, il Consiglio Comunale di Parma è stato svilito dal comportamento della Maggioranza che amministra la nostra città. Per più di un’ora il Consiglio Comunale è stato paralizzato dai litigi interni fra gli ex consiglieri del Movimento 5 Stelle. Parma merita di più.
A questo punto abbiamo un Sindaco indipendente ma che era stato eletto da perfetto sconosciuto, fortuna sua, solo ed esclusivamente perché era il candidato Sindaco di Beppe Grillo. La maggioranza che lo sostiene è anch’essa uscita dal Movimento ad eccezione di una singola persona in evidente imbarazzo ed all’opposizione troviamo due persone che hanno formato un altro gruppo Movimento 5 Stelle. Parma merita di più.
È ormai chiaro che la maggioranza è scoppiata, che è in cerca di un nuovo collocamento politico in vista delle elezioni di Parma 2017 e che se avesse avuto un minimo di coerenza si sarebbe dimessa in blocco. Parma merita di più.
Vediamo tutti che la Maggioranza è in difficoltà e traballa da mesi, che non sa cosa fare ed è isolata, ma come Lega Nord vogliamo fare un ultimo appello: risparmiate Parma dalla vostra guerra personale! Parma merita di più. Questo sindaco non smette mai di deludere.
Maurizio Campari
Segretario Lega Nord Parma