L’opposizione: verificare l’operato dei vertici del Centro Agroalimentare

L’opposizione: verificare l’operato dei vertici del Centro Agroalimentare

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L’amministrazione del Centro Agroalimentare, di cui il Comune di Parma è socio al 53%, è da rivedere. Lo sostengono – in forma piuttosto trasversale – i consiglieri comunali di opposizione Paolo Buzzi (Forza Italia), Franco Cattabiani (Cittadini per Parma), Ettore Manno (Pci) e Giuseppe Pellacini (Udc). E la richiesta è contenuta in un ordine del giorno presentato al Comune di Parma, che si focalizza sull’aumento degli emolumenti ai membri del cda proprio mentre la società naviga in cattive acque ed è in procedura concorsuale. La decisione contestata risale al 29 giugno scorso, quando il Cda di Cal ha deliberato un aumento di compenso di 30mila euro, che si va ad aggiungere ad altri 20mila euro già previsti come da omologa del Tribunale del piano di ristrutturazione del debito.

Il documento presentato in Comune dai consiglieri di opposizione chiede inoltre di chiarire per quale motivo i membri del Cda, oltre ad essersi aumentati lo stipendio, hanno anche licenziato un dipendente andando contro gli accordi depositati in Tribunale che prevedevano il rilancio delle attività senza esuberi di personale. Appare palese – sottolineano i promotori dell’ordine del giorno – l’inopportunità dell’aumento dei compensi per 30mila euro, più del doppio rispetto allo scorso anno, più o meno cifra equivalente alle risorse risparmiate con il sacrificio di un dipendente, per gli amministratori di una società pubblica in crisi dichiarata e con un procedimento concorsuale in atto.

Ciò nonostante la società di strada dei Mercati gestisca il mercato ortofrutticolo per la provincia di Parma e incassa gli affitti delle diverse attività che trovano spazio nella vasta area di cui è proprietaria.

La componente politica composta da Forza Italia, Cittadini per Parma, Partito Comunista Italiano e Unione di Centro chiede quindi che venga verificato l’operato dei membri del Cda tanto da arrivare all’azione di responsabilità e all’azzeramento del Consiglio di amministrazione stesso nel caso in cui siano verificate scelte incompatibili per una società pubblica che ha già dichiarato lo stato di dissesto. Si chiede inoltre che vengano stabiliti compensi più equi con validità retroattiva così che le casse della società non ne abbiano a soffrire.

I consiglieri auspicano, come previsto dai regolamenti, che l’ordine del giorno venga discusso già nel prossimo Consiglio comunale, convocato per l’11 ottobre prossimo.

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