La giunta regionale dovrebbe chiedere i danni patrimoniali e d’immagine alla Accentour Ltd con sede in Londra per la vicenda degli hotel Porro e Valentini che la società inglese ha preso in affitto per quattro anni da Terme di Salsomaggiore e Tabiano il 28 maggio 2015. Un accordo che avrebbe dovuto fruttare alle Terme 60.000 euro all’anno per il Porro e 30.000 euro per il Valentini. Lo chiede con una interrogazione il consigliere Tommaso Foti di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale. Una questione vecchia che torna di straordinaria attualità nell’agenda politica dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione ‘Le Iene’ il 2 ottobre scorso.
Foti ricorda di aver informato la Giunta, attraverso un’interrogazione datata 24 giugno 2015, “del fatto che la società di diritto inglese Accentour aveva come amministratrice unica della società affittuaria la signora M.A. ‘coniuge, collaboratrice e socia in affari di S.L, socio e amministratore di diverse società di servizi alberghieri, oggetto di procedure fallimentari, clamorosi casi di disservizi e presunte irregolarità contrattuali’” e ribadisce di aver evidenziato, in diverse altre interrogazioni, che l’affidamento dei rami d’azienda “era avvenuto in assenza di una procedura competitiva” e che “l’entità dei canoni di affitto appariva del tutto inadeguata e, comunque, insufficiente”.
Nel corso della puntata – evidenzia il consigliere regionale – “il sindaco di Salsomaggiore ha più volte ripetuto di ‘non conoscere’ i precedenti del ‘dominus’ della società S.L.” ed “evidentemente neppure il presidente della Regione, Stefano Bonaccini conosceva alcunchè al riguardo” se è vero che, in un articolo pubblicato il 9 febbraio 2016 da un quotidiano locale di Parma, si leggeva che Bonaccini, “dopo avere fatto visita a Salsomaggiore Terme, accompagnato dal sindaco, al cantiere dell’hotel a 5 stelle in fase di completamento, si era successivamente soffermato, con alcuni rappresentanti delle Istituzioni, a verificare lo stato dell’arte del termalismo salsese. Nel corso dell’incontro- sempre secondo l’articolo di stampa- venivano espresse vive congratulazioni all’amministratore unico di Accentour, M.A.”.
Secondo Foti, sarebbe stato “sufficiente svolgere verifiche su Internet per accertare alcune situazioni poco commendevoli verificatesi in precedenza e che coinvolgevano alcuni dei personaggi che gravitavano attorno al mondo di Accentour Ltd” e “non a caso – aggiunge -in un’interrogazione del 22 febbraio 2016 denunciavo che all’incontro salsese risultava invitato, non si sa ‘a quale titolo e da chi, il Signor S.L.’” e chiedevo di sapere se “Bonaccini ‘fosse a conoscenza del fatto che, il 18 novembre 2015, il Tribunale della Repubblica di San Marino’ aveva condannato S.L. per avere emesso ventisette assegni bancari senza che presso l’istituto di credito trattario esistesse adeguata provvista”.
“I fatti dunque erano noti a tutti – scrive l’esponente di Fdi – così come era noto che, da mesi, emergevano notizie di mancati pagamenti ai fornitori e ritardi nell’erogazione di stipendi ai dipendenti” e appare quindi “risibile – stigmatizza Foti – la sorpresa del sindaco di Salsomaggiore di fronte all’omesso versamento (circa 40.000 euro) al Comune della tassa di soggiorno dovuta da Accentour Ltd”.
“Una gestione dilettantesca degli eventi – scrive ancora il consigliere – ha portato a una tardiva rescissione del contratto d’affitto d’azienda, alla conseguente chiusura delle strutture alberghiere in questione e alla compromissione dell’attività alberghiera in piena stagione termale” e- aggiunge- “non è in alcun modo accettabile la promessa fatta dal sindaco di Salsomaggiore all’intervistatore della Iene di prestare più attenzione nel caso di futuri affidamenti delle strutture”.
Foti chiede quindi alla Giunta se intenda agire per ottenere un risarcimento rispetto ai danni economici e di immagine provocati da questi eventi, fermo restando l’impegno assunto pubblicamente dall’esecutivo regionale di assicurare l’eventuale affitto d’azienda dei due alberghi attraverso procedure di evidenza pubblica.