Nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l’origine del focolaio di legionellosi che ha colpito soprattutto il quartiere Montebello. Ma il sindaco Federico Pizzarotti – in costante contatto con le autorità sanitarie in attesa del prossimo tavolo interisyituzionale già convocato per il 6 ottobre – torna ad invitate tutti a mantenere la calma e ad evitare inutili allarmismi.
“Non dobbiamo spargere allarmismo – fa sapere Pizzarotti – in situazioni come queste tutte le istituzioni e i politici dovrebbero remare nella stessa direzione, cercando di evitare panico ingiustificato. La prima cosa da fare è quella di seguire le indicazioni dei medici: per i cittadini che vivono nel quartiere Montebello bastano poche attenzioni per evitare il rischio di essere contagiati, quali far scorrere l’acqua calda prima dell’uso, tenere puliti i terminali di erogazione del’acqua, evitare idromassaggi e altre attività che producono effetti di nebulizzazione”.
“Purtroppo, nonostante l’impegno di Arpa Iren, Comune e Aziende sanitarie – spiega il sindaco – non è facile individuare la fonte del contagio, è necessario agire sopratutto sulla prevenzione, sapendo comunque che si tratta, per persone in normale situazione di salute, di una malattia curabile, che può avere effetti più gravi su persone in situazioni gravemente compromessa da altre patologie. In ogni caso è sempre bene ricordare che la malattia non si trasmette da persona a a persona e che non ha origini alimentari. Intanto Iren ha provveduto ad aumentare la dose di cloro nel pozzo che serve le utenze del Montebello”.
Tutto sotto controllo, quindi, secondo Pizzarotti, che spiega anche i motivi degli ultimi provvedimenti adottati.
“Quanto alla sospensione dell’acqua in caraffa in alcune strutture educative, si è ritenuto di procedere in questo senso solo per tranquillizzare le famiglie, ma con la piena consapevolezza che non si prende la legionella bevendo l’acqua del rubinetto – rassicura il sindaco -. Quanto ai casi che si sono registrati più numerosi nei giorni scorsi, va tenuto presente che ci sono una decina di giorni di incubazione, quindi probabilmente si tratta di persone che avevano contratto il virus prima che fosse nota la presenza dello stesso nel quartiere Montebello. Comunque – conclude il sindaco – sarà mia cura tenere informata la città sull’evoluzione della situazione, non appena avrò nuove notizie. Torno a fare appello alla responsabilità di coloro che rappresentano i cittadini e al loro senso di comunità: non serve allarmismo, ma spirito di collaborazione”.