Pizzarotti lascia, Parma ammaina la bandiera dei 5 Stelle

Pizzarotti lascia, Parma ammaina la bandiera dei 5 Stelle

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Tantò tuonò che alla fine… venne il diluvio. Il Movimento 5 Stelle – per decisione dei vertici nazionali, incapaci di affrontare la questione Parma – in città non c’è più. Inutili le controdeduzioni, ancor meno il proscioglimento dall’inchiesta che ne aveva determinato la sospensione, nessuno ha chiamato il sindaco Federico Pizzarotti. E sarà proprio lui, il primo sindaco pentastellato d’Italia, a seppellire per sempre il simbolo del Movimento di Beppe Grillo.

L’appuntamento è per lunedì 3 ottobre alle 10.30 in Municipio. Inequivocabile il tema della conferenza convocata da Pizzarotti: “comunicazioni relative all’assetto politico – istituzionale dell’Amministrazione Comunale di Parma”.

Lo aveva lasciato intendere in diverse occasioni, lo ha ventilato nel suo ultimo libro, adesso non c’è più tempo. Pizzarotti passa al contrattacco e non sarà solo. Forse proprio la proposta di nuovo regolamento del M5S messo al voto on line da Grillo in persona ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il punto di definitivo non ritorno: comunque vada, la sospensione del sindaco Pizzarotti potrebbe restare in piedi da uno a due anni, cioè fin dopo le amministrative 2017. Un po’ troppo per chi nel frattempo è stato pure prosciolto…

“Dall’uno vale uno, siamo arrivati al passaggio dinastico tra padre e figlio;  dalla democrazia orizzontale, al capo politico; da regole condivise da tutti, a un pacchetto di regole calate dall’alto, ad personam contro i non allineati e senza rispettare nessuna procedura di discussione e approvazione – tuona oggi il sindaco Federico Pizzarotti -. Aspetto invano da 140 giorni una risposta a cinque paginette di controdeduzioni, relative a una sospensione che non esiste in nessun regolamento, nonostante la mia indagine sia stata già ampiamente archiviata dalla magistratura”.

Da Beppe Grillo a Casaleggio, fino a Di Maio e Di Battista, il sindaco di Parma ne ha per tutti. Segno evidente che lunedì non ci saranno sorprese. “L’ora delle decisioni irrevocabili” è ormai giunta e la domenica non porterà consiglio.

I vertici del Movimento hanno mancato di rispetto i parmigiani. A nessuno è permesso prendere in giro i miei concittadini. I vertici del Movimento hanno dimostrato di non sapersi approcciare alla responsabilità. Ho parlato con la mia maggioranza e con gli attivisti di Parma. Siamo tutti compatti, e lunedì alle 10.30 pubblicamente scioglieremo le riserve sui nostri passi futuri”, conclude Pizzarotti.

Nascerà un altro gruppo civico, l’ennesimo in città, quasi una fuga dai partiti, guidato dallo stesso Federico Pizzarotti. Ne faranno parte almeno un paio dei suoi assessori, quasi tutto il gruppo consiliare e probabilmente buona parte degli attivisti pentastellati di Parma.

Il cammino lo indica lo stesso Pizzarotti: “Cesena 2010, Woodstock 5 Stelle. Chi è arrivato dopo, salendo sul carro del vincitore, nemmeno sa cosa voleva dire essere del Movimento. Non lo sa ancora oggi. Sei anni fa eravamo un pugno di giovani con la voglia di provarci, con l’entusiasmo giusto per sognare un’Italia più bella, terra delle opportunità e non dei rimpianti. Oggi siamo diventati Istituzioni, e con lo stesso entusiasmo raccontiamo ai nostri concittadini di un’Italia che può farcela. Oggi molte cose sono cambiate, molti di quelli che erano con noi allora oggi si sono arresi, mentre per altri i giochi di potere hanno sostituito i rapporti umani di un tempo. Ebbene – conclude il sindaco di Parma – ai giovani di oggi, con sincerità e col sorriso, dico: non lasciate la politica ai politicanti, qualunque sia il colore della vostra maglia, partito o movimento, metteteci entusiasmo, passione e volontà, e facciamo la nostra parte per cambiare il nostro Paese”.

Se questo non è già un manifesto politico…

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