Era l’addetto ai parcometri di Fidenza per conto della San Donnino Multiservizi, ma alle righe blu preferiva le variopinte schermate delle slot machine. Un vizio sicuramente costoso, ma anche rischioso perché può far perdere il controllo di se stessi. Soprattutto quando le ripetute perdite innescano quella malsana voglia di rivalsa che fa precipitare ancor di più nel baratro i conti del malcapitato.
E un 35enne parmigiano residente a Salsomaggiore, lo ha scoperto sulla sua pelle: ha perso il lavoro, gli sono rimasti i debiti ed è pure stato condannato in tribunale a 2 anni e mezzo solo grazie al patteggiamento. La triste vicenda – protrattasi dal 2013 al 2014 – è finita oggi in tribunale, dove l’uomo era accusato di peculato aggravato dall’essere un incaricato di pubblico servizio.
Secondo l’accusa, il 35enne avrebbe sottratto alle somme versate alla San Donnino Multiservizi, ben 46.754 euro, ingoiati tutti dalle macchinette slot machine. A denunciarlo, in seguito a una verifica contabile, è stata la stessa società. Che poi, però, con una mano sul cuore visto che si trattava di un caso di ludopatia, ha ritirato la denuncia in cambio dell’impegno assunto dall’uomo di restituire tutto a rate.
Tutto inutile: il procedimento è di quelli che vanno avanti d’ufficio. E l’uomo oggi ha dovuto patteggiare 2 anni e 6 mesi per aver sottratto il denaro contenuto nei parcometri per soddisfare il suo irrefrenabile bisogno di giocare. Magari anche con l’intenzione di restituire tutto alla prima vincita importante. Che però non è mai arrivata e alla San Donnino Multiservizi nel frattempo si sono accorti di tutto.
Leggere dal sito del Comune che il sindaco Massari riesce a farsi pubblicità anche commentando un caso di truffa nato, a quanto pare, dal dramma umano di un ex dipendente della San Donnino Multiservizi – condannato l’altro giorno per avere sottratto i soldi dei parchimetri – è alquanto triste. Sia chiaro che anche a noi fa piacere che sia stata fatta giustizia e che i soldi ritorneranno alla San Donnino, ma mai ci sogneremmo di intestarci il merito di questa operazione, come fa il sindaco. E nemmeno ci verrebbe in mente di sfruttare un caso giudiziario per dire che “a Fidenza la sosta costa poco” o che “i primi 30 minuti sono gratuiti”. Davanti alle cronache giudiziarie e ai drammi umani come questo la propaganda si deve fermare. Quindi: bene che i controlli abbiano funzionato e che si sia scoperta la truffa ma fermiamoci a riflettere sulle cause che hanno spinto questa persona ad agire in questo modo. La ludopatia è una patologia sempre più diffusa ai nostri giorni. Una malattia che può rovinare intere famiglie. Chiediamoci cosa ognuno di noi può fare per combattere questo fenomeno. Quanto successo deve essere la leva non per dire “stiamo facendo bene” come fa il sindaco, ma per dire “facciamo di più”.
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia