Parma può contare da oggi sul nuovo Centro territoriale di prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria della Fondazione Don Gnocchi, inaugurato nella Casa della Salute Parma centro. Il progetto è nato grazie ad un accordo tra le due Aziende sanitarie di Parma – Ausl e Azienda Ospedaliero-Universitaria – con l’Università e la Fondazione Don Gnocchi, ed è stato realizzato anche con il contributo di Fondazione Cariparma.
Duplice l’obiettivo del Centro: la prevenzione primaria e secondaria della malattia cardiovascolare e la promozione delle attività didattico-scientifiche, in quanto la nuova struttura ospita tirocini di laurea e di specializzazione nei corsi di Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Ateneo cittadino.
“Il Centro è un esempio di collaborazione originale, tra le due Aziende sanitarie, l’Università e la Fondazione Don Gnocchi, che completa la rete dei servizi cardiologici – ha spiegato Elena Saccenti, direttore generale dell’Ausl -. Punto di forza è la sua collocazione, all’interno di una Casa della Salute, luogo che favorisce l’integrazione fra i medici specialisti e i medici di famiglia, nell’ottica di garantire risposte qualificate, competenti e diffuse sul territorio. Un particolare ringraziamento a Fondazione Cariparma che ha contribuito in modo significativo alla realizzazione del nuovo servizio“.
Massimo Fabi, direttore dell’Azienda ospedaliero-universitaria, ha invece ricordato che “il nuovo Centro ha radici lontane, nasce con la collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi nel 2001 ed è frutto della capacità dei professionisti di saper interpretare i bisogni espressi. Il Centro mette in rete tutte le competenze della cardiologia ospedaliera e di quella territoriale“.
Secondo il rettore dell’Università, Loris Borghi, “mettere al centro il paziente e partire dai suoi bisogni porta a costruire servizi basati sull’integrazione tra i professionisti. Il Centro è un esempio di questa modalità organizzativa, da replicare anche in altri ambiti e specialità. Inoltre, per come è stato realizzato, il Centro intreccia attività di prevenzione con quelle di formazione, studio e ricerca”.
Monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi, che ha tagliato il nastro inaugurale, ha sottolineato che “obiettivo del Centro, per la sua vocazione e collocazione è una “casa” nata per perseguire la salute. Un positivo esempio di territorializzazione della medicina, con il paziente, la persona, al centro, che va seguita nell’evolversi del suo bisogno di salute. Un modello esemplare anche di integrazione pubblico/privato”.
Il responsabile medico della struttura, Paolo Coruzzi ha invece aggiunto che “il Centro è garanzia di continuità della formazione dei professionisti e di continuità assistenziale sul territorio. Le malattie cardiovascolari necessitano di risposte multidisciplinari. Ambizione del Centro è dare queste risposte ed essere di supporto ai medici di famiglia, attraverso un inquadramento diagnostico formulato dopo una attenta valutazione e in tempi rapidi”.
A chiudere gli interventi, l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, secondo cui “il futuro della salute delle persone, e dunque anche della sanità, sta nella prevenzione delle malattie: luoghi come questo di oggi ne sono un perfetto esempio. Per questo entro la fine di questa legislatura vogliamo aumentare le risorse per la prevenzione, che da anni sono ferme al 5% del bilancio della sanità regionale, un dato comunque superiore al 4,2% nazionale. Questo Centro, tra i suoi progetti futuri, potrebbe proporne uno specifico sulla prevenzione del rischio cardiovascolare per le donne in gravidanza”.
Le malattie cardiovascolari a Parma come nel resto d’Italia, d’altra parte, sono ancora la principale causa di morte e di disabilità, superando non di poco i tumori che sembrano invece fare più paura. La cardiologia preventiva e riabilitativa è ampiamente riconosciuta come il modello standard per il trattamento della persona cardiopatica in fase post-acuta o cronica. Si stima che in Italia vengano dimessi circa 100.000 pazienti l’anno dopo un infarto miocardico, 87.000 dopo angioplastica coronarica, 29.000 dopo un intervento di bypass aortocoronarico e 21.000 dopo intervento sulle valvole e sui grossi vasi. A Parma e provincia, nel 2015, sono stati circa 300 gli infarti miocardici, di cui circa 200 trattati con angioplastica primaria (eseguita entro le 48 ore dall’evento). A questi, si aggiungono circa 500 interventi di angioplastica non in fase acuta. Infine, si stima che le persone avviate a controlli con patologie cardiovascolari e cerebrovascolari siano oltre 6.000.
Il Centro inaugurato oggi è il primo in provincia di Parma specificatamente deputato alla prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria. L’attuale rete cardiologica, infatti, ha strutture di degenza ordinaria per acuti e dedicate alla riabilitazione, oltre ad ambulatori specialistici semplici e di day service. Il Centro svolge la propria attività in modo integrato con questi servizi e con i medici di medicina generale ed è organizzato seconda la modalità day service, è quindi in grado di dare risposte a situazioni complesse, tramite l’offerta di prestazioni specialistiche in un arco temporale contenuto. Anche il Piano della Prevenzione 2015-2018 della Regione Emilia-Romagna pone particolare attenzione alla prevenzione delle patologie croniche, tra cui anche quelle cardiovascolari, prevedendo interventi mirati a modificare gli stili di vita ed incidere sui fattori di rischio.
Il Centro garantisce attività di informazione, di educazione sanitaria individuale e collettiva, prestazioni specialistiche e diagnostico-terapeutiche finalizzate alla prevenzione primaria (per le persone a rischio) e secondaria (per le persone che hanno già avuto un evento cardiovascolare), nonché attività di formazione rivolta ai professionisti e agli operatori sanitari. Alle persone con alto rischio cardiovascolare, è garantita informazione ed educazione sanitaria sui corretti stili di vita; alle persone che hanno già avuto un evento cardiovascolare (scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica, vascolopatia extracardiaca, …) il medico cardiologo, dopo la visita, prescrive il percorso riabilitativo e accompagna il paziente in tutto il suo percorso, interagendo con il medico di famiglia. Vengono fornite tutte le informazioni utili per eseguire corretti esercizi fisici, oltre a consulenza psicologica e dietologica per gruppi e individuale. Garantiti anche la valutazione delle condizioni generali di salute e della situazione cardiologica (mediante ecocardiogramma, test ergometrico, ECG dinamico 24 ore e monitoraggio della pressione arteriosa 24 ore); il monitoraggio del sistema respiratorio, cardiovascolare e neuropsichico; l’impostazione del follow-up clinico e strumentale.
L’attività del Centro è assicurata dall’équipe sanitaria della Fondazione Don Gnocchi. Cardiologi, fisiatri, neurologi, infermieri e fisioterapisti dispongono di apposite attrezzature (saturimetro, ecg, ecocolordoppler, test da sforzo, holter, letto ergometro per ecografo, ciclette, defibrillatore) acquistate anche grazie al significativo contributo di Fondazione Cariparma. Le persone ad alto rischio cardiovascolare o con evento cardiovascolare vengono inviate al Centro dal proprio medico di famiglia, previa prenotazione agli sportelli Cup, ma anche chiamando il numero verde 800.629.444 oppure attraverso gli altri strumenti anche on line messi a disposizione dal sistema sanitario regionale.
Il Centro inaugurato oggi, è in realtà attivo già dal 12 settembre ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30. Per contattare il Centro, l’accettazione risponde allo 0521 396645, il fax è allo 0521 396652 oppure si può scrivere all’indirizzo e-mail: [email protected].