Troppe case vuote in Emilia Romagna? Colpa della politica

Troppe case vuote in Emilia Romagna? Colpa della politica

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Dovrebbe far riflettere il dato sulle case vuote in Emilia Romagna, diffuso grazie ad un’indagine della società Solo Affitti.

Esso infatti impressiona sul piano quantitativo, dato che registra un tasso di inutilizzo superiore al 20%, ma riflette in nuce gli errori di un modello di sviluppo alimentato per anni nei nostri territori e di cui paghiamo pesanti conseguenze.

La politica ha permesso per anni e anni che si costruisse senza alcuna attenzione alle reali necessità sociali, alimentando rendita fondiaria e speculazione immobiliare.

I piani regolatori sono stati spesso costruiti su ipotesi totalmente irrealistiche di aumento della popolazione, con la conseguenza di aver inutilmente cementificato il territorio oltre ogni ragionevolezza.

Nè si deve tacere che la grande disponibilità di capacità edificatorie ha favorito anche l’afflusso di capitali sporchi in cerca di vie per il riciclaggio.

Il risultato sono milioni e milioni di euro di crediti in sofferenza nei bilanci delle banche, che hanno portato molti storici locali istituti vicini al default; il fallimento o le fortissime difficoltà delle grandi cooperative e aziende dell’edilizia; la scomparsa di migliaia di imprese artigiane.

Ancor più grave è aver immobilizzato miliardi di euro nel mattone, sottraendoli ad investimenti nell’industria e nei servizi.

Dico tutto questo perché credo che una classe dirigente politica ed economica all’altezza della fase attuale avrebbe la necessità di ragionare criticamente sui limiti di ciò che abbiamo alle spalle, anche per non correre il rischio di cadere nuovamente in tentazioni sbagliate.

Ho tuttavia l’impressione che questa riflessione non sia stata fatta, perlomeno non pubblicamente.

I dati di oggi ci consegnano quindi l’ennesima occasione per cambiare passo e impostare politiche alternative che rispondano in primo luogo ai bisogni delle persone.

On. Giovanni Paglia
Sinistra Italiana

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