Corte d’Appello: famiglie non obbligate a pagare rette Rsa degli anziani

Corte d’Appello: famiglie non obbligate a pagare rette Rsa degli anziani

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Una sentenza della Corte d’Appello di Bologna fa tirare un grosso sospiro di sollievo a tante famiglie parmigiane: se l’anziano ricoverato non è più in grado di sostenere il costo della retta della Rsa (Residenza sanitaria assistita) con mezzi propri, i famigliari non possono essere obbligati al pagamento. La sentenza che potrebbe rivoluzionare l’assistenza agli anziani è stata ottenuta dai legali di Confconsumatori, associazione alla quale si era rivolta una famiglia di Ferrara.

La madre, anziana, era ricoverata presso una Casa Protetta ma non era più in grado di provvedere, con il proprio patrimonio, alla copertura della retta. Per questo il Centro Servizi alla Persona del Comune di Ferrara aveva chiesto alla figlia dell’anziana, con un decreto ingiuntivo, il pagamento della retta di ricovero, per la somma complessiva di 9.284,50 euro. Il Comune pretendeva il pagamento sulla base di una dichiarazione scritta con la quale la figlia si era impegnata al pagamento della retta mensile, nonostante la stessa avesse più tardi inviato il recesso.

La figlia aveva, allora, proposto opposizione e chiesto la revoca del provvedimento monitorio. Ma se in primo grado il Tribunale di Ferrara aveva confermato il decreto ingiuntivo, la Corte d’Appello ha invece riformato la decisione ritenendo, in ossequio a una sentenza della Cassazione, che il recesso inviato dalla figlia aveva privato di efficacia il suo impegno e ha quindi condannato il Centro Servizi alla restituzione di quanto era stato versato in esecuzione del provvedimento monitorio (leggi la sentenza).

«Ora tutti coloro che hanno parenti anziani ricoverati in Rsa e che si sono obbligati a pagare la retta di ricovero, possono recedere dal proprio impegno di contribuire al pagamento della retta di ricovero e sospendere i relativi versamenti. L’unico che deve effettuare la corresponsione, sempre che abbia mezzi sufficienti come la pensione, è l’anziano e non vi è pericolo che questi venga dimesso, in quanto ciò determinerebbe la commissione del delitto di abbandono di persone minori o incapaci», ha sottolineato l’avvocato Giovanni Franchi, legale di Confconsumatori che, insieme all’avvocato Stefano Di Brindisi, ha tutelato l’interessata in giudizio.

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