La Bormioli Rocco Spa non può essere sequestrata. Lo ha confermato il tribunale di Parma, presieduto da Gennaro Mastroberardino, rigettando il ricorso del pm Paola Dal Monte contro il rigetto del provvedimento già deciso nei mesi scorsi dal gip Alessandro Conti. La Procura chiedeva il sequestro preventivo dell’azienda e delle quote societarie, in seguito alle risultanze di un’inchiesta ancora in corso che vede indagati 12 tra amministratori e sindaci, alcuni non più in carica, accusati di aggiotaggio e false comunicazioni sociali.
A giudizio del tribunale, però, l’azienda di Fidenza avrebbe dimostrato una netta discontinuità di gestione rispetto al passato, tale da far venire meno il presupposto rischio di possibile reiterazione del reato. Inoltre, le false iscrizioni nel bilancio 2014 ipotizzati dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta in corso, non avrebbero prodotto profitti tali per la società da turbare il mercato. Nulla da sequestrare, quindi, almeno in sede cautelare.
L’inchiesta quindi prosegue per accertare le responsabilità dei 12 indagati e solo in seguito all’accertamento di queste si potrà procedere alle eventuali sanzioni che saranno ritenute necessarie nei confronti della multinazionale fidentina.