Medici canadesi a Parma per studiare l’Assistenza Pubblica

Medici canadesi a Parma per studiare l’Assistenza Pubblica

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Marco Garavaglia, Lisa Bahrey, Alexander White, Tim Van Haaften
Marco Garavaglia, Lisa Bahrey, Alexander White, Tim Van Haaften

Se questa settimana sentiamo parlare in inglese l’equipaggio dell’automedica della Pubblica, non stupiamoci: lo storico ente di volontariato dell’Oltretorrente sta facendo scuola addirittura al Canada. Dal 17 al 23 settembre, l’Assistenza Pubblica ospita sulla propria automedica due medici specializzandi in anestesia e rianimazione della prestigiosa University of Toronto: Tim Van Haaften e Alexander White, guidati dal dottor Marco Garavaglia, attualmente Assistent Professor nella città canadese, che li affianca in ogni intervento, sia come tutor che come interprete.

Si tratta di una prima esperienza all’interno di un più ampio programma, che vede coinvolta la scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza dell’Università degli studi di Parma. La direttrice Tiziana Meschi ha instaurato un programma di scambio che vede gli studenti canadesi impegnati nelle nostre strutture sanitarie, per acquisire maggiore esperienza nella gestione delle urgenze.

«L’Università di Parma – afferma la professoressa Tiziana Meschi – è lieta di poter instaurare rapporti di collaborazione con altre Università, in Italia come all’estero. In questo caso, la collaborazione si è estesa anche a un ente attivo in ambito sociale e sanitario come l’Assistenza Pubblica di Parma, con cui ci auguriamo di poter sviluppare progetti analoghi in futuro».

In Canada esiste un sistema sanitario di elevato livello, pubblico come in Italia. Perché, allora, dei medici canadesi dovrebbero venire a Parma per studiare e sperimentare il nostro sistema sanitario? «Per scoprire – spiega la dottoressa Cristiana Madoni, direttore sanitario della Pubblica – quello che in Canada, almeno a Toronto, non possono vedere: l’emergenza extraospedaliera. Il ricordo della positiva esperienza vissuta in ambito di emergenza extraospedaliera a Parma anni fa ha portato il dottor Garavaglia, a proporre alla sua sede universitaria di sviluppare un progetto di esperienza analoga per alcuni specializzandi canadesi. Così, grazie al prezioso aiuto dell’Università di Parma, è stato possibile firmare un accordo tra le parti e ospitare due studenti in Pubblica, dove la forza del volontariato si unisce alla qualità delle cure».

L’Assistenza Pubblica di Parma è stata la prima, in Italia, a far nascere quasi trent’anni fa il servizio di automedica, e fin dal 1988 ha visto giusto. Lo conferma il fatto che sia stata scelta quale sede di formazione dall’Università di Toronto. «La Pubblica – racconta il presidente Luca Bellingeri – ha sempre ritenuto che i medici con maggiore esperienza e abilità nel campo dell’emergenza medica fossero i medici anestesisti-rianimatori. E, da allora, anche a costo di dover reperire in proprio risorse finanziarie supplementari rispetto a quelle fornite dalle aziende sanitarie per il servizio, non ha mai messo in discussione tale scelta. La qualità del servizio offerto alla cittadinanza è sempre stata una nostra priorità e il fatto che ci sia chi da Toronto viene a Parma ad imparare, presso di noi, l’emergenza extraospedaliera è motivo di grande orgoglio e soddisfazione».

Anche la direttrice della scuola di specializzazione canadese, Lisa Bahrey, ha trascorso due giorni a bordo dell’automedica per vivere personalmente l’esperienza formativa offerta agli specializzandi. «Vorrei ringraziare l’Assistenza Pubblica di Parma – afferma la professoressa Lisa Bahrey – per la deliziosa ospitalità che ci ha riservato durante la nostra visita parmigiana. Ho apprezzato l’eccellente servizio che l’associazione offre e la qualità delle cure mediche che fornisce. L’esperienza che i nostri specializzandi in anestesia stanno ricevendo in questi giorni sarà di grande valore per la loro formazione medica. Grazie ancora per aver reso possibile questa collaborazione italo-canadese: spero che in futuro il nostro rapporto potrà continuare».

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