Tanto rumore per nulla. Così, come in una bolla di sapone, è finita l’inchiesta per abuso d’ufficio sulle famigerate nomine dei vertici del Teatro Regio. Su richiesta della stessa Procura della Repubblica, il gip Paola Artusi ha archiviato l’inchiesta a carico del sindaco Federico Pizzarotti, dell’assessore Laura Maria Ferraris e dei tre membri del cda della Fondazione, Silvio Grimaldeschi, Marco Alberto Valenti e Giuseppe Albenzio, l’unico non più in carica.
L’indagine per abuso d’ufficio è scattata in seguito all’esposto presentato dal senatore avvocato Giorgio Pagliari in seguito alla nomina del direttore generale Anna Maria Meo e della consulente Barbara Minghetti, avvenuta dopo aver cassato il lavoro di selezione fatto da una commissione ad hoc.
“La decisione della Magistratura – ha affermato il sindaco Pizzarotti – è la migliore conferma del fatto che abbiamo sempre agito nella legalità per il bene di Parma, a differenza di altri, come il senatore Pagliari, che hanno preferito agire diversamente, utilizzando l’arma dell’esposto perché evidentemente a corto di argomenti per attaccare l’Amministrazione. Per parte mia, mi sento in dovere di ringraziare la Magistratura per la rapidità con cui ha condotto a termine le indagini, cosa che ci consente di concentrarci sull’attività del teatro, che sta dando ottimi risultati. Saranno i cittadini a giudicare chi ha a cuore gli interessi della città e chi è mosso da altri fini”.
Venendo agli effetti che l’archiviazione potrebbe avere sulla sua sospensione dal Movimento 5 Stelle, Pizzarotti ha ribadito la necessità “che qualcuno a capo del M5S venga a Parma per chiarire la situazione. Può essere un’occasione per chiudere una vicenda che non aveva motivo di esistere, quella di una sospensione che non è prevista da nessun regolamento. Io sono disponibile e aperto al dialogo, senza preconcetti, nella convinzione che il Movimento debba tornare ai valori originari. Ringrazio i cittadini che in questi mesi ci hanno stimolato ad andare avanti, oggi possiamo dire che un primo scoglio è stato superato”.
Pizzarotti ha poi definito un paradosso la situazione di Parma rispetto a quella di Roma, a dimostrazione del fatto che vi è stata una evidente disparità di trattamento da parte dei vertici del M5S. “Amministrare la città e vederla crescere – ha concluso il sindaco – è per me la maggiore fonte di soddisfazione come amministratore pubblico, su questo intendo concentrare i miei sforzi”.
Dall’assessore Laura Maria Ferraris, oltre all’auspicio che l’archiviazione faccia altrettanto notizia come quella dell’avvio delle indagini, un elogio ad Anna Maria Meo e Barbara Minghetti perché “pur essendo trascinate in una vicenda così sgradevole non hanno mai cessato per un attimo di lavorare per il bene della Fondazione Teatro Regio”.
“Tu chiamale se vuoi… soddisfazioni”, aggiunge invece Marco Bosi, capogruppo pentastellato. “Resta l’amarezza di un isolamento assurdo. Vedremo se almeno oggi qualcuno avrà la decenza di alzare il telefono e chiedere scusa. Un grazie al senatore Pagliari che con il suo esposto in procura ha dimostrato la sua inconsistenza politica, la scarsità di argomenti su cui attaccarci e la sua brama di occupare lo scranno ora occupato del sindaco Pizzarotti”.
Non si fa attendere neppure il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, del quale 12 consiglieri si sono autosospesi dal partito di Beppe Grillo per solidarietà a Pizzarotti: “Non possiamo che esprimere soddisfazione riguardo l’archiviazione dell’indagine a carico del Sindaco Pizzarotti e tutto il Cda del Teatro Regio – si legge in una nota -. Rivendichiamo con orgoglio di essere stati sempre al suo fianco, nonostante il fuoco incrociato che arrivava da più parti. Ma oggi, a indagine archiviata è doveroso ricostruire quanto accaduto. Tutto è partito dal Senatore del Pd Giorgio Pagliari che ha pensato di iniziare la sua corsa verso il tanto bramato scranno di sindaco con un esposto in procura verso Federico Pizzarotti. Come a dire: ho così pochi argomenti politici che è meglio gettare un po’ di fango. Come non ricordare le pesantissime parole, pronunciate l’indomani della notizia di indagine: “E’ chiarissimo infatti che ha scelto chi gli è stato detto di scegliere” riferendosi alla nomina di Meo e Minghetti. Affermazioni pesanti, per le quali risponderà nelle sedi più opportune”.
“Il giudizio su una amministrazione spetta ovviamente ai cittadini – prosegue la nota -. Ma crediamo che una riflessione i cittadini dovrebbero farla: che alternativa politica può essere chi come il Pd – rappresentato dal Senatore Pagliari – crede di far fuori gli avversari a colpi di denunce? Quali argomenti può mettere in campo? Fino a dove è capace di spingersi chi mette la propria carriera personale davanti al bene di un patrimonio di noi tutti come il Teatro Regio? Infine ringraziamo tutti i cittadini che, al di là della fede politica, ci hanno detto di andare avanti, di portare a termine il nostro mandato e di non farci influenzare da esposti pretestuosi. E’ per loro che continuiamo a lavorare ogni giorno”.
Appare comunque strano che su una vicenda in cui appariva evidente l’assenza di reati, il senatore Pagliari, che di professione fa l’avvocato, abbia deciso di presentare un esposto in Procura. E chissà come la prenderanno quelli del Movimento 5 Stelle che proprio su questa inchiesta hanno sospeso Pizzarotti?