Parma piange Gian Franco Bellè. Folla ai funerali nella chiesa dello Spirito...

Parma piange Gian Franco Bellè. Folla ai funerali nella chiesa dello Spirito Santo

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Veneziano ma più parmigiano di tanti parmigiani, una vita dedicata all’informazione sportiva, si è spento nella notte in cui al Tardini il “suo” Venezia ha vinto la sfida con il “suo” Parma. A 71 anni Gian Franco Bellè, per tutti Sandro, si è arreso al male che da qualche tempo minava irrimediabilmente il suo fisico. Ma non la sua mente e il suo cuore. Sapeva che la sua personale partita con la vita stava per concludersi, che un qualche arbitro lassù stava per fischiare la fine. Ma Bellé non ha mai negato un sorriso a chi lo salutava, non ha mai fatto pesare nulla a nessuno. Già perché lui era così, ma anche perché sapeva che la partita con questa vita l’aveva vinta lui. Aveva lasciato il segno e gettato un buon seme che ha portato e porterà frutti.

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Per tanti anni Bellé ha lavorato in Gazzetta di Parma per la quale ha raccontato non solo vittorie e sconfitte ma è stato anche testimone della storia come giovanissimo inviato (a soli 23 anni) alla Primavera di Praga del 1968. Ha creato programmi per Tv Parma, ha dato alle stampe diversi libri. Lo sport era la sua prima passione (figlio dell’arbitro internazionale Ferruccio Bellè, trevigiano che per lavoro si è trasferito poi a Borgotaro dove è scomparso nel 1969) ma si è sempre dedicato anima e corpo, oltre che alla sua adorata famiglia, anche al volontariato.

Adorava Parma e il Parma, ma non per questo ha mai trascurato lo sport minore, dandogli spesso grande dignità nelle pagine della sua Gazzetta. Ma di lui – oltre alle pagine sportive sfornate dalla tipografia – si ricordano anche la serie di volumi “Tutto il Parma minuto per minuto”, scritti a quattro mani con Aldo Curti e diversi altri libri.

Parma ha motivo di piangere quel Sandro Bellè che non c’è più. Un uomo a cui ha dato tanto, ma dal quale ha ricevuto molto di più.

Alla famiglia Bellè e ai tanti amici che lo piangono, le sincere condoglianze dell’Eco di Parma.

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Il Rosario per Gian Franco Bellè è stato recitato giovedì 15 alle 19.30 nella Chiesa dello Spirito Santo, in via Picedi Benettini, zona Eurosia. Una chiesa affollata di amici e colleghi di “Sandro” Bellé, ma anche dai rappresentanti di tutte le organizzazioni sportive del territorio e da esponenti della politica locale.

I funerali, invece, sotto un cielo cupo e una pioggia sottile, sono iniziati alle 14.45 con il corteo funebre partito dalla camera mortuaria dell’Ospedale Maggiore e diretto verso la chiesa dello Spirito Santo. In tanti hanno atteso il feretro in via Picedi Benettini. C’erano i colleghi di una vita, rappresentanti dello sport e del volontariato, tanti amici tutti stretti intorno alla famiglia di Bellè. Per l’occasione è arrivato a Parma anche l’ex ct della Nazionale, Cesare Prandelli, con il suo storico secondo Gabriele Pin, oltre al tecnico parmigiano Stefano Pioli con Giacomo Morelli, Marco Osio, Marco Giandebiaggi, il capitano del Parma, Alessandro Lucarelli, mister Luigi Apolloni, il direttore tecnico Lorenzo Minotti e il direttore generale crociato Luca Carra. Inoltre, l’imprenditore Paolo Pizzarotti, Giovanni Borri presidente della Gazzetta di Parma, l’amministratore delegato Matteo Montan e tutto lo staff del giornale cittadino, il giornalista Andrea Gavazzoli ex direttore di Tv Parma. E tanti altri ancora. A dimostrazione ultriore – se ce ne fosse stato bisogno – che Gian Franco “Sandro” Bellé è stato un giornalista e un uomo che Parma non dimenticherà.

1 COMMENTO

  1. Ci mancherà molto Gianfranco Bellè.

    Mancherà alle tante persone di Parma che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo come uomo di sport, come giornalista capace di farci vivere e rivivere momenti indimenticabili sul giornale e sugli schermi televisivi, come persona impegnata nel volontariato in modo discreto ma assiduo, con un cuore grande, capace di spendersi per gli altri.

    Lo vogliamo ricordare così, come promotore di tante iniziative e incontri dedicati allo sport promossi da lui in Municipio, oppure quando lo abbiamo chiamato e non ha mai negato la sua disponibilità a collaborare per celebrare tanti eventi che hanno visto protagonisti atleti e dirigenti sportivi di Parma.

    Gianfranco Bellè ci ha lasciato in eredità con i suoi volumi quasi un secolo di storia del Parma Calcio e i ricordi nero su bianco delle imprese sportive in cui Parma ha scritto pagine importanti, degne di essere ricordate.

    Ma nel dirgli addio non vogliamo dimenticare una delle cose a cui teneva di più, tutta sua, lontano dalle luci della ribalta: i suoi viaggi con l’UNITALSI e il suo lavoro quotidiano per dare una mano alle persone in difficoltà. Ciao “Sandro”, Parma non ti dimenticherà.

    Federico Pizzarotti
    Sindaco di Parma

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