L’ennesimo femminicidio, vissuto con angoscia dalla nostra città, lascia le persone, da un lato nel dolore per una vita amputata nel fiore degli anni, dall’altro ci si interroga su come sia possibile che un amore si trasformi in pochi istanti in omicidio.
Non essendo in grado noi di dare risposte appropriate, ci siamo rivolti ad alcuni esperti della mente umana e delle sue azioni. Il primo è Sergio Dazzi, noto psichiatra, chiamato spesso nelle aule di tribunale per fornire perizie psichiatriche. I suoi pareri sui disturbi della personalità hanno fatto il giro del mondo.
Come è possibile che accadono eventi così drammatici come l’omicidio di una donna?
Si tratta di una vera e propria intolleranza dell’abbandono che alcune menti non riescono a gestire di fronte a forti dolori e quindi perdono la capacità di regolare la sfera affettiva, in particolar modo il dolre e la sofferenza della perdita.
Sono menti deboli di due tipi: il primo tipo diventa depresso, perde l’appetito, beve un pò di più, si rintana in casa, non esce con gli amici ma tutto sommato non sono pericolosi.
Il secondo tipo invece diventa violento: eccede con alcool e droga, diventa aggressivo e ritorna allo stato primitivo.
E come si comporta?
Nella sua disperazione cerca di eliminare la fonte del suo dolore, eliminarla a volte fisicamente, altre volte ignorandola come se fosse morta, perchè colpevolizza la donna del suo forte malessere interiore. Al limite cerca subito un amore sostitutivo.
Ma questa violenza è scritta nel Dna o la si acquisisce crescendo?
Qualcuno nasce già con una certa vulnerabilità, non riescono a gestire qualcosa che era già latente e si sfogano improvvisamente senza avere mai dato segni di violenza.
Possiamo parlare di amore malato?
Tutto è malato, l’amore la frustrazione la sofferenza il senso di possesso che in queste persone è molto forte perchè sono terrorizzati dall’abbandono. I meccanismi di controllo saltano. E’ proprio dell’uomo più che della donna scatenare la propria violenza fisica e l’ambiente in cui una persona cresce è importante per il suo equilibrio.
Un altro parere lo abbiamo chiesto a Simone Bertacca, dirigente medico Ausl specializzato nella Salute mentale e Dipendenze patologiche.
Dottor Bertacca, come mai questi casi frequenti di violenza sulle donne?
Ci sono sempre stati solo che ora i mezzi di informazione li diffondono, ma purtroppo esistono da quando esiste il mondo. Sono frutto di una cultura ancestrale errata nella quale si pensa che la donna valga meno dell’uomo. Del resto anche legislativamente fino agli anni 80 era ammesso il delitto d’onore. Il substrato culturale rende una donna aggredibile.
Ma cosa scatta nella mente di un uomo per compiere un gesto del genere?
Rivalsa, vendetta, senso di proprietà come se fosse una cosa e non una persona. Come gli schiavi nell’antica Roma.
Ma chi commette un simile omicidio è capace di intere e di volere?
Dipende da caso a caso. Di solito un raptus avviene senza preavviso da persone che non hanno mai fatto del male a nessuno. Perdono la testa ed il cervello va in black out. Non ho informazioni dirette ma da quello che leggo una perizia a Luigi Colla la farei fare.
Come si possono limitare questi fatti?
Con la prevenzione che deve iniziare il prima possibile e che educhi le persone all’educazione ed al rispetto.