Allarme nel mondo sportivo parmigiano: i truffatori hanno preso di mira società piccole. Il sistema – denunciato da Emiliagol.it – è piuttosto semplice: mega sponsorizzazione per una società di seconda categoria – sponsor sulle maglie, abbigliamento sportivo, striscioni al campo – con un’offerta di 20.000 euro all’anno per due anni e opzione per i terzo. Firmato: azienda di Roma che opera nel campo dell’informatica. C’è solo un piccolo dettaglio: dei 20.000 euro, il 70% deve tornare alla società in contanti, in nero, per pagare mazzette nel mondo della scuola.
Una pratica che – purtroppo – nel mondo dello sport e non solo si è sempre vista, anche se le percentuali da restituire all’azienda sponsor in nero non superavano mai il 50%. E nessuno ha mai detto nulla perché… conveniva a tutti.
Ma stavolta dietro a questo meccanismo perverso si nasconde una vera e propria truffa a danno delle società più piccole. L’assegno circolare consegnato al dirigente sportivo in cambio della somma in contante avviene sempre in orario di chiusura delle banche, quindi soltanto il giorno dopo la società finita nel mirino scoprirà che l’assegno ricevuto è falso. Carta straccia. Ma nel frattempo il truffatore ha preso il volo con i contanti in portafoglio.
Un sedicente funzionario della società di Roma – sembra sia toscano – contatta i dirigenti sul telefono cellulare, fissa un incontro in uno di quegli uffici presi in affitto per pochi giorni (anche in via Emilia Est a Parma), quindi si presenta ben vestito e con una dialettica accattivante e piuttosto diretta. Davanti a tanti soldi, i dirigenti che spesso fanno salti mortali per chiudere una stagione, rischiano di farsi abbindolare e di rimetterci anche quel poco che c’è in cassa.
Il “funzionario” offre subito un anticipo di 5.000 euro con un assegno circolare, ma solo se il dirigente consegna subito il 70%, ovvero 3.500 euro casch. Il contratto di sponsorizzazione viene spedito via mail e dovrà essere restituito firmato dal presidente della società. Ma solo il giorno dopo si scopre che l’assegno è falso così come lo è la società di Roma.
Un sistema che ha già mietuto vittime in altre province italiane e che adesso sta prendendo piede anche a Parma. Dove oltre alle piccole società di calcio – di solito quelle di Seconda categoria – sembra siano finite nel mirino anche quelle di pallavolo e basket.
Attenzione, dunque, perché l’unica cosa certa è la fregatura. Come spesso capita quando i soldi son troppo facili. La Figc regionale – tra l’altro – già a fine agosto con una circolare aveva messo in guardia le società.
“Se per fortuna non abbiamo ancora avuto notizie di società che sono cascate nella rete – dice il presidente regionale della Figc, Paolo Braiati, a Gazzetta di Parma – dobbiamo mantenere alta la guardia, a Parma come in altre province perché questi signori tendono a spostarsi da un territorio all’altro con facilità”.
Il fatto che non risultino al momento società che siano cadute nella rete, comunque, non lascia affatto tranquilli. Chi andrebbe mai a denunciare pubblicamente di essere stato truffato per aver preso parte… a una truffa ai danni dello Stato con la restituzione di somme in nero destinate al pagamento di mazzette?