Sette persone in manette, altre 8 indagate. E’ il bilancio dell’operazione “Scripta Manent” con la quale la Digos di Torino ha sgominato i vertici della Federazione Anarchica Informale, accusati di diversi attentati. Tra questi quello del 24 ottobre 2005 al Parco Ducale di Parma, dove era stato posizione un ordigno per colpire il Ris dei carabinieri. La bomba non è esplosa ed è stata disinnescata in tempo grazie a una telefonata anonima al 113 che ne aveva annunciato la presenza, mettendo subito in moto gli uomini della Questura di Parma. Sul pacco bomba inesploso, poi, proprio i Ris hanno trovato il Dna di Alfredo Cospito, arrestato oggi insieme a Nicola Gai, entrambi però erano già in carcere perché condannati per l’attentato al manager dell’Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, gambizzato a Genova il 7 maggio 2012 appena uscito da casa per andare al lavoro. In manette oggi anche Anna Beniamino, 46 anni, la compagna di Cospito, originaria di Genova ma residente a Torino, Marco Bisesti, 33 anni, e Alessandro Mercogliano, 43, entrambi di Napoli e in qualche modo finiti anche loro nel caso Adinolfi, Emiliano Danilo Cremonese di Manoppello (Pe), 40 anni, e Valentina Speziale di Pescara, 39 anni. Tutti sono accusati di far parte di un’associazione con finalità terroristiche e in particolare la paternità di tre ordigni che avevano l’obiettivo di uccidere. Gli attentati a cui si riferisce l’indagine sono presso il quartiere Crocetta di Torino del 5 marzo 2007 e i due ordigni presso la Caserma allievi carabinieri di Fossano del 2 giugno 2006. Le bombe in entrambi i casi, erano programmate per esplodere a breve distanza l’ uno dall’altra al chiaro scopo di arrecare grave danno all’incolumità delle forze dell’ordine intervenute sul posto.
Nell’operazione sono state effettuate, con l’ausilio di unità cinofile antiesplosivo, anche trenta perquisizioni tra Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Campania e Umbria.