Si perde nel bosco ferito al piede, trovato nella notte dal Soccorso...

Si perde nel bosco ferito al piede, trovato nella notte dal Soccorso alpino

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Escursionista si infortuna al piede e  si perde nel buio. Raggiunto  e riportato a valle dal Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico. Gli uomini e le donne del Soccorso Alpino di Parma sono stati mobilitati, nella serata di sabato 3 settembre, per portare aiuto ad un escursionista che in seguito ad un dolore al piede si era attardato nel bosco, perdendo l’orientamento col sopraggiungere dell’oscurità.

L’uomo, un sessantaquattrenne residente in provincia di Parma, era partito dal Rifugio Lagoni nella mattinata di sabato, insieme ad un amico e la figlia di quest’ultimo: arrivati nel pomeriggio ai Laghi del Sillara – nel versante monchiese del crinale – hanno iniziato il ritorno all’automobile ma un forte dolore al piede ha rallentato l’escursionista. E’ stato proprio questo a suggerire all’amico ed alla figlia minorenne di proseguire il rientro, mentre lui li avrebbe poi raggiunti con un passo più lento e con soste più frequenti. Arrivato il buio però, il sessantaquattrenne   – ormai stanco, dolorante e sprovvisto di sistemi di illuminazione – ha perso l’orientamento, non riuscendo a rientrare ai Lagoni. L’amico intorno alle 20.40, non vedendolo più tornare, ha allertato il 118, che a sua volta ha girato la chiamata alla Stazione Monte Orsaro del Soccorso Alpino di Parma.

Subito si sono mobilitati una decina di tecnici, mentre altri sono stati messi in preallerta per una possibile  continuazione delle ricerche nelle ore notturne o del mattino di domenica. In pochi minuti i primi tenici sono arrivati in zona e hanno inziato le ricerche; fortunatamente dopo circa un’ora di perslustrazioni alla luce delle torce frontali, i soccorritori hanno udito una voce che richiedeva aiuto, all’altezza del Lago Gemio Superiore, non distante dalla falesia di arrampicata degli Asfodeli. Arrivati sul punto dove sostava il disperso, hanno verificato le condizioni di salute dell’uomo e lo hanno lentamente “scortato” fino al rifugio Lagoni, dove è arrivato intorno alle 23, stanco, dolorante al piede ma senza altre patologie riscontrate: l’escursionista ha rifiutato di condurre accertamenti ospedalieri.

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