Società di Fidenza fallisce, ma la Finanza trova i soldi nei conti...

Società di Fidenza fallisce, ma la Finanza trova i soldi nei conti di quattro persone accusate di bancarotta

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Guardia di Finanza 2La Guardia di Finanza di Parma ha eseguito oggi, su delega della Procura della Repubblica, un provvedimento del giudice per le indagini preliminari, con il quale è stato disposto il sequestro preventivo di 875.000 euro depositati sui conti correnti o comunque nella disponibilità di quattro persone indagate per bancarotta fraudolenta. Le indagini eseguite hanno consentito di rilevare che l’amministratore della società fidentina – la Cooperativa Di Vittorio, fallita nel 2011 – aveva distratto ingenti risorse finanziarie, per destinarle all’acquisto di partecipazioni in due società parmensi in realtà già costituite un mese prima dalla stessa azienda fallita.

Tali disponibilità erano in ultimo finite nei conti correnti di quattro persone fisiche, tra le quali i due soci di una società fiduciaria di Parma. I circostanziati elementi probatori raccolti in fase di indagine hanno indotto la Procura a contestare – all’amministratore e alle altre quattro persone coinvolte – il reato di bancarotta fraudolenta.

Il provvedimento di sequestro ha permesso il recupero del profitto del reato di bancarotta che gli indagati erano riusciti a realizzare. Il contrasto dei reati fallimentari, che consente peraltro di restituire quanto dovuto a tutti i creditori della società – sottolineano alla Guardia di Finanza – rappresenta un peculiare obiettivo dell’attività del Corpo e si inquadra nella più vasta azione di repressione dell’inquinamento dell’economia legale determinato dal mancato rispetto delle regole di funzionamento del libero mercato e della leale concorrenza nei vari settori economici.

1 COMMENTO

  1. Il sequestro di quasi un milione di euro eseguito dalla Finanza è solo un primo passo per fare luce su quanto accaduto alla cooperativa Di Vittorio e individuare le responsabilità. Tanti, infatti, sono gli aspetti da approfondire. Va chiarito, ad esempio, come si è arrivati ad accumulare un debito di 70 milioni di euro, perchè alcuni soci sono riusciti a ritirare i loro risparmi e altri no, come sono stati utilizzati i 19 milioni di euro
    di mutui che sarebbero stati contratti contro legge e altri aspetti ancora.
    E, poi, si deve andare avanti con le azioni di responsabilità verso gli ex amministratori di Di Vittorio e Polis, che sarebbero già state impostate. Insomma, va spiegato perchè si è arrivati al fallimento del gruppo Di Vittorio, risalendo fino alle radici del dissesto che, stando a quanto scritto dal commissario giudiziale nella propria relazione, risalgono a prima del 2008. Mi auguro che i curatori fallimentari proseguano il loro lavoro in maniera proficua, portando a buon fine la vendita degli alloggi della proprietà indivisa in modo da recuperare risorse da restituire ai creditori e ai soci truffati e evitare che i 19 milioni di mutui ricadano sui Comuni dove sono stati realizzati gli alloggi. Fra questi c’è Fidenza, dove la coop ha sede e dove sono stati realizzati gran parte degli alloggi e tanti altri interventi.

    Francesca Gambarini
    Capogruppo Forza Italia – Fidenza

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