Papà era un bandito è il primo romanzo di Maria Chiara Perri, autrice parmigiana, che vale davvero la pena leggere. Perchè? La risposta è semplice: Chiara è riuscita nella non facile impresa di rendere un libro “vivo”, tutt’altro che monotono o ancora peggio scontato. Papà era un bandito, è una di quelle opere che ti prende e che non vedi l’ora di avere un pò di tempo per andare avanti nella lettura e quando finisce un pò ti dispiace perchè….perchè per qualche giorno i personaggi del libro diventano tuoi amici, la loro famiglia, la tua.
Spesso fa sorridere, a volte ti strappa una lacrima, ma la vera chiave nel recensirlo sta nella non comune bravura della giovane scrittrice di dare forma prima e vita poi ai personaggi. Sia dei protagonisti che quelli che hanno una piccola parte nella storia. Che non vi racconteremo in queste righe perchè, fosse per me, abolirei i riassunti che quasi tutti i libri pubblicano sulla quarta di copertina. Il libro, sopratutto questo va letto con la testa sgombra da una traccia riduttiva e fuorviante, che non rende fra l’altro la bravura di Chiara, che tra l’altro, oltre a scrivere libri si è laureata in Scienze della Comunicazione e giornalismo, campo nel quale lavora. Importante segnalare che il libro si compra SOLO via internet, andando sul sito Amazon.
Brava nel giocare con le parole, unica nel azzeccare sempre il termine giusto, la ragazza, siamo certi, sarà una nostra concittadina di cui sentiremo parlare sempre più spesso. Scherzando un giorno gli ho detto che prima o poi vincerà il Premio Strega ( che per i pochi che non lo sanno, non c’entra con l’aspetto fisico dell’autrice che, anzi è dolce e più simile a quello di una principessa). Una battuta. Forse. Anche se, trovando qualcuno che bancasse l’evento, una “scommessina” su di lei la farei. Allora forza, dopo averlo comprato, un bel bicchiere di vini rosso, Ligabue in sottofondo e Paapà era un bandito tra le braccia.
Antonio Terraneo
