Intervento di prima mattina per una persona bloccata in parete, che ha visto la partecipazione di tre diversi Corpi dello Stato al confine tra Emilia Romagna e Liguria, sul versante avetano del massiccio del Monte Maggiorasca, la vetta più alta dell’Appennino Ligure.
Erano infatti passate da poco le ore 7.30 di mattina quando i tecnici del Soccorso Alpino Emilia Romagna sono stati mobilitati per andare in aiuto di un uomo bloccato su una cengia nel mezzo di una parete rocciosa.
Un escursionista sessantenne di Lodi, stava infatti percorrendo un tratto fuori dal sentiero non distante dalla Rocca del Prete, parete rocciosa di oltre 150 metri di altezza, conosciuta soprattutto per le numerose vie alpinistice e di arrampicata sportiva presenti in zona; l’uomo ha proseguito la passeggiata ritrovandosi su una cengia nel mezzo della parete, che si faceva man mano sempre più angusta ed esposta, non riuscendo a tornare sui propri passi.
Saggiamente il sessantenne ha avvertito i soccorsi, che si sono immediatamente mobilitati per portare aiuto allo sfortunato escursionsita: il primo ad avvicinarsi all’uomo è stato un agente del Corpo Forestale dello Stato di Santo Stefano d’Aveto (Ge), che ha individuato la cengia in cui l’uomo era bloccato ed ha fornito preziose indicazioni alle squadre territoriali del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico partite dalla vicina provincia di Parma ed all’elicottero di Vigili del Fuoco decollato da Genova.
I soccorritori VVF sono stati sbarcati sulla cengia e, dopo aver messo in sicurezza l’uomo, lo hanno calato per una trentina di metri fino a valle, dove è stato preso in consegna dai tecnici del Soccorso Alpino di Parma, nel frattempo giunti sul posto a piedi. Dopo aver constatato che l’escursionista lodigiano era illeso, lo hanno riaccompagnato – sempre assicurato nei passaggi più esposti – fino al sentiero, e attraverso questo al valico appenninico del Passo del Tomarlo.