E’ stato ricordato al cimitero della Villetta, il senatore Giacomo Ferrari (1887 – 1974), a 42 anni dalla sua scomparsa, alla presenza dei familiari – tra cui la nuora Lidia Amoretti, i nipoti Camillo Rinaldi e Patrizia Molinari – con loro la vicesindaco, Nicoletta Paci, l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Langhirano Anthony Monica in rappresentanza del sindaco, il viceprefetto vicario Michele Formiglio, Mario Anelli vicario del Questore, gli onorevoli Giuseppe Romanini e Patrizia Maestri, i rappresentati delle associazioni partigiane, della Camera del lavoro di Parma e dell’Isrec, l’Istituto storico della Resistenza.
“Giacomo Ferrari, ha perseguito i propri ideali lungo il proprio percorso politico, diventando un esempio, sempre attuale – ha ricordato la vicesindaco Nicoletta Paci – per tutti noi, per la sua città, Parma, che ha guidato come primo cittadino, dal 1951 al 1963, con grande passione e lungimiranza nel periodo post bellico, dopo le ferite inferte alla città dalla guerra, in un percorso di rinascita e ricostruzione urbana e civile. A lui va anche oggi il nostro grazie per i valori che ha difeso in prima persona, per la forza con cui ha lottato per dare a Parma e all’Italia un futuro fondato su solide basi democratiche”.
L’onorevole Giuseppe Romanini ha citato l’ultimo discorso pronunciato dal senatore Giacomo Ferrari nel 1974. “Il suo – ha detto l’onorevole parmigiano – è prima di tutto il ricordo di un Partigiano, di uno che ha scelto per che cosa combattere e da che parte stare”. Ed ha ripreso proprio le parole di Giacomo Ferrari: “la nostra lotta non è stata vana: abbiamo la Repubblica e la Costituzione”. “Per noi , la figura di Giacomo Ferrari, rappresenta un lascito importante – ha concluso Romanini – un’eredità che ci impegniamo ogni giorno a portare avanti con senso di responsabilità”.
Attilio Ubaldi, presidente dell’Isrec, ha fatto un excursus ripercorrendo le tappe che hanno segnato la vita di Giacomo Ferrari, e lo ha ricordato come uomo, come politico e come grande patriota. “Il suo – ha detto Ubaldi – è stato un impegno indefesso nella gestione della cosa pubblica, secondo gli ideali che lo hanno sempre animato”. Ha ricordato anche la triste scomparsa del figlio, Bruno, caduto nel novembre del 1944 come Partigiano e combattente, morto per la libertà.
Il corteo delle autorità presenti, unitamente ai familiari, ha raggiunto la cappella di famiglia dove si è svolta la deposizione di un omaggio floreale e la commemorazione ufficiale. La sua vita è stata contrassegnata da diverse azioni svolte in nome della libertà e della democrazia a partire dalle battaglie contro il fascismo in occasione delle “barricate” del 1922, attraverso l’impegno come partigiano, membro dell’Assemblea Costituente, Ministro dei trasporti, sindaco di Parma (1951 – 1963) e senatore.