In Svizzera è iniziato il processo all’ex dirigente della sede milanese di Bankitalia of America, Luca Sala, 52 anni, accusato di riciclaggio aggravato, ripetuta falsità in documenti e corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulle trasferimento in Ticino e in Liechtenstein di almeno 52,5 milioni di Franchi sottratti alla Parmalat fra il 2000 e il 2004.
Ma al tribunale penale federale di Bellinzona Sala – fra l’altro consulente della fallita Parmalat di Calisto Tanzi – non si è presentato. Il suo legale ha comunicato che l’uomo soffre di disturbi psichici che non gli consentono al momento di prendere parte al processo. Nonostante il parere contrario dell’accusa, il tribunale ha quindi rinviato il procedimento al 28 novembre, prevedendo già le 6 giornate di udienza.
L’accusa, ovvero il Ministero pubblico confederale, di quei soldi sottratti alla Parmalat, durante le indagini, è già riuscita a bloccare 10 milioni in Svizzera e 20 milioni in Liechtenstein. Il denaro sarebbe finito su conti intestati a prestanome. Sala, secondo l’accusa, avrebbe anche falsificato documenti bancari e corrotto un funzionario della Banca Cantonale Grigione, già condannato nel 2013.
Luca Sala intanto in Svizzera, sempre per le vicende Parmalat, nel febbraio 2014 ha già rimediato una condanna a 27 mesi di carcere e al pagamento di un milione di franchi alla Confederazione Elvetica. Era accusato di truffa e istigazione alla falsità in documenti. Nel maggio 2015 il rinvio a giudizio anche per riciclaggio e corruzione.