Ferragosto di visite nel carcere di Parma per i detenuti che oggi hanno potuto incontrare il garante comunale delle persone private della libertà personale, Roberto Cavalieri. Non mancano i problemi per diversi dei 574 reclusi di oggi in via Burla, costretti a convivere dietro le sbarre con gravi patologie.
Accompagnato dalla vicedirettrice degli Istituti penitenziari Lucia Monastero e dal commissario della Polizia penitenziaria Claudio Ronci, Cavalieri ha visitato subito i reparti e le celle del Centro diagnostico terapeutico dove sono reclusi detenuti con gravi patologie e assegnati dal Dipartimento della amministrazione penitenziaria all’istituto di Parma per ricevere cure adeguate ai casi. Il reparto ospita complessivamente 20 detenuti (di cui 7 in regime di 41 bis e reclusi in un’area indipendente) assistiti da 4 detenuti comuni.
La visita è poi proseguita nelle sezioni per persone con disabilità. Nella sezione paraplegici, nella quale si trovano 8 reclusi assistiti da 3 detenuti comuni, il Garante ha acquisito copia della documentazione sanitaria da parte di un detenuto nella quale si certifica l’impossibilità di potere assicurare una adeguata presa in carico da parte dei sanitari del carcere per la grave patologia di cui soffre il paziente. Il caso sarà sottoposto all’attenzione del Magistrato di sorveglianza.
Nella sezione cosidetta per Minorati fisici, detenuti che conservano un certo grado di autosufficienza, si trovano 32 persone, compresi alcuni adibiti all’assistenza.
In totale oggi in via Burla si trovano 574 detenuti, di cui 306 nel circuito di media sicurezza, 36 AS1 (criminalità organizzata di tipo mafioso), 169 AS3 (reati associativi di tipo mafioso) e 63 nel reparto 41 bis. Gli ergastolani presenti sono 88, 34 i detenuti con pene di oltre 20 anni, 10 quelli che accedono alla misura alternativa della semilibertà e 9 al beneficio del lavoro esterno.
Dallo scorso 3 agosto una nuova disposizone della direzione del carcere autorizza anche per le tre sezioni della media sicurezza del lato B, nelle quali sono reclusi i detenuti nuovi arrivati, giudicabili o con problemi disciplinari, un ampliamento delle ore di accesso ai passeggi all’aria o alla socialità in sezione o nelle celle. A questo si aggiunge l’accesso alle docce nell’arco della intera giornata.
Cavalieri ha quindi rivolto l’invito alla direzione del carcere e alla direzione sanitaria dell’istituto ad “attivare ogni possibile intervento affinché si possa offrire ai detenuti con gravi patologie e ai disabili un più efficace e significativo accesso alle attività trattamentali, al contatto con i volontari penitenziari e, dove lo stato di salute lo permette, alle attività scolastiche ed educative”.