Il palio artistico Ermo Colle chiude in bellezza al Castello di Torrechiara, con la consegna dei premi alle compagnie che hanno conquistato pubblico e critici. Il Premio del Pubblico, in particolare, è stato assegnato allo spettacolo “Golden He” di Carlotta Piraino e Fabrizio Bordignon, per la regia di Federico Vigorito. Il Premio della Critica, invece, è andato allo spettcolo di teatro danza “In superficie” della Compagnia Tecnologie Filosofiche.
“Golden He”, che vanta anche la scenografia di Stefano Nigro, la direzione di scena di Umberto Pischedda, il disegno luci di Valerio Camelin e il montaggio video Marco Rizzari, prende avvio dalle Olimpiadi del 1936, a Berlino, con Hitler al potere. Due atlete tedesche condividono la stessa stanza.
La campionessa di scherma Helene Mayer, prototipo di razza ariana e per questo detta “Golden He” (la bionda Helene/ la medaglia d’oro Helene) e la saltatrice in alto Dora Ratjen. Una è ebrea, l’altra è un uomo. Per poter ospitare le Olimpiadi, la Germania, costretta dalle pressioni internazionali, accetta di far partecipare gli atleti ebrei. Per fare in modo che i suoi atleti vincano il maggior numero di medaglie mette un uomo a gareggiare tra le donne. L’incontro di due identità paradossali ed emblematiche e sullo sfondo un mondo in procinto di andare in guerra.
“In superficie” della Compagnia Tecnologie Filosofiche ha invece conquistato la giuria dei Critici composta da Mauro Casappa, Lucia Manghi, Valeria Ottolenghi, Stefania Provinciali e Daniela Rossi, che ha premiato lo spettacolo di Francesca Cinalli e Paolo De Santis, con la coreografia e danza della stessa Cinalli, paesaggio sonoro di De Santis, produzione Tecnologia Filosofica. Un lavoro dedicato al significato profondo che sta dietro all’atto del pulire.
Un lavoro “al femminile” esplorato in una sfera tra pubblico e privato. Ispirati dalla quantità di immagini e parole che il tema dell’igiene ha prodotto nel tempo: dalle cartoline francesi, alle pubblicità del sapone, dai cataloghi degli idraulici, alle storie sui fidanzati sporchi, sino alla doccia e al rito della vasca da bagno, scorrono come in un film muto, sequenze del quotidiano tragicomico. Un teatro in cui danzano anche gli oggetti in scena, con il loro carico di simboli e turbamenti, il rituale quotidiano diventa dunque rito di purificazione dello spirito e del corpo, in una sinfonia di tubature, interferenze radio e arie di provenienza operistica, a quanto pare le più indicate per una buona pulizia.