“Su per Terra” , il nuovo viaggio in Appennino di Slow Food Emilia Romagna e Cai Emilia Romagna, organizzato con il sostegno di Regione e Apt, parte il 7e 8 agosto prossimi dalla montagna parmense, in particolare dalla Valditacca e Corniglio.
Lo spirito del viaggio è quello di andare a scoprire, camminando, un paesaggio che è naturalistico, agricolo e umano insieme.
Il 7 ed 8 agosto a Corniglio e in Valditacca il primo incontro “Cuoche e pastore” sarà con le donne pastore, intendendo il termine declinato al femminile e al plurale, che tengono viva la pastorizia in Appennino e con quelle donne che a loro volta mantengono il sapere di una cucina di montagna legata a quello che pastorizia e agricoltura in quota mettono a disposizione.
Sono tante le donne che tengono vivo questo duro mestiere per secoli maschile e patriarcale, e lo fanno lungo tutto il crinale Appenninico da nord a sud d’Italia. La paesaggista e film maker parmense Anna Kauber, che all’attivo aveva già una lunga e approfondita indagine sulle donne in agricoltura, ha deciso di dedicarsi quest’anno a documentare proprio la vita, il lavoro, la passione, delle donne pastore in Italia percorrendo oltre 15mila chilometri. Da mesi sta viaggiando per quello che diventerà il suo nuovo documentario che racconterà questo mondo ricco di umanità, duro lavoro e biodiversità. Il suo progetto ha ottenuto il patrocino di Slow Food Italia – Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, si autofinanzia attraverso le sottoscrizioni di privati che aderiscono alla campagna di crowdfunding lanciata in line.
Sarà proprio Anna Kauber a guidare i “camminatori del gusto ” di “Su per terra”, sabato 7 agosto alla scoperta delle pastore emiliano romagnole, in particolare nella montagna parmense dove si alleva una razza particolare di ovino: la Pecora cornigliese, razza in via di estinzione che Slow Food sta tutelando avendola “imbarcata” già da qualche anno sull’ “Arca del gusto” per la salvaguardia della biodiversità. In particolare ci si metterà in cammino sui pascoli battuti dal gregge di pecore cornigliesi della neo-pastora Sara Simonetti. Trentaseienne di Milano (ma con origini montanare proprio nel Cornigliese), Sara ha mollato il classico “posto sicuro” da impiegata (la città e il lavoro fra quattro muri le sono insopportabili, ormai) e, dopo aver appreso da un pastore amico i segreti di questo lavoro, due anni fa ha deciso di creare dal nulla il proprio allevamento, di Pecore cornigliesi, ovviamente. Ma visto che sopravvivere con un piccolo gregge di pecore da carne (30 capi più una decina di pecore del Camerun) è quasi impensabile, saggiamente Sara ha deciso di diversificare, aggiungendo alcune vacche e qualche cavallo.
“Pur consapevole degli ostacoli e della fatica che l’aspettano, Sara ha deciso di seguire il potente richiamo interiore della natura, così come di assecondare la propria necessità di condividere l’esistenza con gli animali, per i quali il pascolo è imprescindibile -spiega la stessa Anna Kauber che ha incluso l’esperienza di Sara Simonetti nel suo nuovo documentario “Pastore, femminile plurale” -. La storia di Sara non è diversa da quelle del piccolo/grande esercito di donne pastore d’Italia: esperienze esemplari di vita da ascoltare con attenzione, che dimostrano quanto quella del nuovo pastoralismo sia sicuramente una strada percorribile…e auspicabile!”.
A portare un saluto istituzionale ai partecipanti all’iniziativa sarà presente lunedì il vicesindaco di Corniglio Matteo Cattani.
I progetti di recupero di razze animali autoctone in via d’estinzione contribuiscono alla salvaguardia della biodiversità, ma per essere “vincenti” anche sul piano delle economie, seppur piccole che sono in grado di innescare, hanno bisogno dell’appoggio delle comunità montane di appartenenza. Domenica 8 agosto il Ristorante Claudia di Corniglio propone la degustazione dei prodotti dell’azienda Ca’ Mezzadri, allevatori a Vestana (Corniglio) del Suino Nero allo stato brado, mentre il lunedì si potrà assistere alla preparazione di alcuni piatti speciali di Pecora cornigliese, ad opera della titolare e cuoca Patrizia Pensiero.
L’itinerario proposto da Slow Food Emilia Romagna è dunque un piccolo esempio di buone pratiche di collaborazione fra la comunità e il lavoro degli allevatori custodi. Il viaggio proseguirà poi con altre 5 tappe, la seconda in Romagna nella Valbidente alla scoperta della Bovina Romagnola, Presidio Slow Food, e degli splendidi paesaggi e delle foreste intorno alla diga di Ridracoli, nel Forlivese.
Le prenotazioni di chi vorrà partecipare a questa esperienza, saranno raccolte dalla Cooperativa Atlantide tel.0543/917912, dalle 10 alle 18, oppure alla mail [email protected]
SOCIAL
I partecipanti e chi seguirà il viaggio sarà invitato a postare sui social, in particolare Facebook e Instagram, usando l’hastag #superterraslow