Il Parma Baseball aderisce a “Parma facciamo squadra” per contribuire a tenere unite le famiglie che rischiano di spezzarsi a seguito di uno sfratto per morosità incolpevole. “Siamo pronti a fare la nostra parte in tutte le cose belle e buone che succedono nella nostra città – ha detto il presidente Paolo Zbogar -. Siamo una squadra sportiva, siamo abituati a fare squadra; se non si fa squadra non si vince, anche se si hanno i campioni”. Così il Parma Baseball, che è stato capace di tanti miracoli, che ha portato a casa dieci titoli italiani e tredici Coppe dei campioni, vuole aggiungere un altro importante successo nella sua bacheca.
A Parma un nucleo familiare ogni 318 perde la casa perché non è più in grado di pagare affitto e utenze. Come ha affermato Bruno Mambriani, presidente di Acer, “la casa è un’emergenza e un’esigenza, magari non ci si pensa, ma cosa accadrebbe a noi nel momento in cui la chiave non potesse più aprirne la nostra porta? Oggi ci sono 2000 famiglie per le quali è così”.
Contribuire è facile, basta accedere al sito www.parmafacciamosquadra.it. Ogni euro raccolto sarà moltiplicato per cinque grazie alla generosità di Fondazione Cariparma, Chiesi, Barilla e Acer che aggiungeranno un euro per ogni euro donato. Così anche una piccola cifra diventerà importante: servirà per ristrutturare alcuni appartamenti che saranno messi a disposizione temporaneamente per tamponare le situazioni più urgenti.
Ma la raccolta fondi è solo uno degli aspetti di questa grande operazione di solidarietà. “Parma facciamo squadra è alla sua quarta edizione – ha raccontato Arnaldo Conforti, direttore di Forum Solidarietà -. Nasce come una raccolta fondi ma, in realtà, è l’occasione per portare all’attenzione della città una questione importante. Dopo aver aiutato le famiglie nella spesa alimentare, disabili, anziani e malati negli spostamenti quotidiani, chi era in difficoltà a ripartire grazie al credito d’inclusione, quest’anno al centro mettiamo il tema della casa”. Offrire una soluzione abitativa è importante ma non è tutto. Bisogna affiancare e accompagnare chi è in difficoltà, verso la riconquista della propria autonomia. “E’ il valore aggiunto di questa iniziativa – ha concluso Luigi Amore, direttore generale di Fondazione Cariparma – creare una comunità intorno a un progetto. Una comunità cresce se è capace di non lasciare indietro nessuno, superando quella visione che vede perdenti contrapposti a vincenti”.