S’innamora del suo medico, gli presta 100mila euro, ma quando la relazione finisce lo denuncia per truffa. Protagonisti della storia un medico parmigiano di 40 anni, specialista in ortopedia, lei una 50enne libera professionista. La vicenda è finita ora in tribunale con l’assoluzione piena del medico, che nel frattempo aveva pure restituito fino all’ultimo centesimo la somma ricevuta in prestito.
La richiesta del prestito nasceva dall’esigenza del medico – che aveva appena iniziato una relazione con la professionista sua paziente – di comprare la metà dell’appartamento che aveva diviso con l’ex compagna. Ma quando la relazione tra i due è finita, la donna ha chiesto la restituzione di tutta la somma entro tre giorni. Un termine impossibile da rispettare, ma lei – passati i tre giorni – lo ha denunciato per truffa. Ed è stato l’inizio di un lungo calvario giudiziario, sfuggito di mano anche agli stessi protagonisti della storia.
Già perché nonostante lei avesse poi ricevuto buona parte dei soldi e ritirato la querela, per il medico è arrivato comunque il rinvio a giudizio per l’aggravante dell’abuso di relazione nei confronti della paziente che consente la procedura d’ufficio. Un errore, secondo la difesa dell’ortopedico, in quanto al momento del prestito i due non erano più soltanto medico e paziente, ma una coppia. Tesi questa accolta prima dal pm Laila Papotti e poi dal giudice Luca Agostini, che ha disposto l’assoluzione con la formula più ampia, ovvero “perché il fatto non sussiste”. Nel frattempo, tra l’altro, il medico ha già restituito l’intera somma ricevuta in prestito.
