Quella delle nuove povertà è una vera e propria emergenza della quale siamo tutti chiamati a farci carico. In questi giorni si sono moltiplicate le segnalazioni sui giornali a conferma che il fenomeno c’è e va avanti da molto tempo, quella che manca invece è una risposta puntuale e tempestiva che ci consenta di intervenire in modo efficace. A mio parere quando si parla di sicurezza non si può restringere il concetto ai soli fenomeni di degrado cui assistiamo ormai tutti i giorni; esiste anche quella che definirei come la “sicurezza di non essere lasciati indietro”, un concetto che per me è il perno centrale del nostro essere comunità. L’insicurezza del proprio futuro è un male sempre più trasversale che colpisce la nostra società con sempre maggiore forza. Colpisce i giovani che non sanno quale sarà il proprio futuro professionale, colpisce gli immigrati, colpisce quella fascia di popolazione che si è ritrovata fuori dal mercato del lavoro a età che non consentono facili ricollocamenti. Il compito della politica e di chi amministrerà la città in futuro sarà sempre più quello di dare risposte efficaci a queste persone perché una cosa è sicura: Parma non può permettersi di lasciare indietro nessuno, questa deve essere una priorità da mettere accanto a temi come appunto la sicurezza, il degrado, l’economia i servizi sociali.
Si tratta di un tema rispetto al quale non esistono soluzioni semplici, tanto meno da mettere in atto con leggerezza, ma un dato è certo: in questo momento chi tiene insieme le maglie sempre più larghe della nostra società sono l’associazionismo e il volontariato. È da questi due pilastri che dobbiamo ripartire se vogliamo recuperare il terreno perduto, occorre dare forza e autorevolezza a chi si occupa in prima linea dei problemi degli ultimi. Convochiamo i responsabili delle associazioni, delle Onlus, facciamoci spiegare di cosa hanno bisogno, facciamoci illustrare i problemi e mettiamo a punto le possibili soluzioni in maniera condivisa.
In una parola applichiamo fino in fondo quel principio di sussidiarietà che fa parte della nostra Costituzione e che vede l’ente pubblico intervenire a sostegno di chi già opera bene sul territorio e di chi conosce i problemi. Solo così a mio parere potremo sperare di invertire una tendenza che oggi è sempre più preoccupante e rispetto alla quale ancora vedo troppa poca sensibilità da parte di tutti noi.
Roberto Ghiretti
Parma Unita