Fondazione Cariparma aiuta i migranti in mare

Fondazione Cariparma aiuta i migranti in mare

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La Fondazione Cariparma andrà per mare per aiutare i migranti in arrivo sui barconi della speranza. Lo farà insieme a Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo e Fondazione con il Sud, in un prima tranche del progetto che interesserà a turno tutte le fondazioni bancarie italiane.

In questa prima fase, Fondazione Cariparma e gli altri tre partner metteranno a disposizione 880mila euro per finanziare una serie di iniziative finalizzate a intervenire dando aiuto a chi cerca un approdo lontano da fame, guerre e oppressione. La scelta delle tre Fondazioni di origine bancaria e della Fondazione con il Sud, che su impulso di tutto il sistema delle Fondazioni associate ad Acri è stata creata insieme al mondo del Volontariato e del Terzo settore per intervenire nel Mezzogiorno d’Italia, è infatti quella di contribuire agli sforzi messi in atto da alcune organizzazioni umanitarie per il soccorso in mare, ma anche per creare alternativi corridoi umanitari, affinché altre tragedie nel Mare Nostrum possano essere evitate.

In base ai dati di Unhcr aggiornati al 20 luglio 2016, nel corso di questa prima metà dell’anno in Italia sono, infatti, arrivati per mare 79.851 migranti (70% uomini, 13% donne e 17% bambini), ma le persone morte o disperse nel Mediterraneo sono circa 2.951. Nel frattempo la rotta Balcanica è stata chiusa e le condizioni climatiche sono migliorate con la stagione estiva, sicché i tentativi di traversata molto probabilmente aumenteranno, anche in maniera stabile, con conseguenti crescenti rischi di perdita di vite umane.

Alcune organizzazioni umanitarie si sono quindi rivolte alle Fondazioni ed è nato così un piano di intervento coordinato da Acri. “Esso presenta elementi di coerenza con la strategia delle Fondazioni in tema di migrazione – ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Associazione che rappresenta questi enti non profit -. Pur continuando a fondarsi su un approccio di inclusione e di promozione di iniziative di lungo termine, tiene conto – perché non si può non tenerne conto – dei più recenti cambiamenti del fenomeno migratorio e delle situazioni di emergenza attuali e di prospettiva che interessano il nostro Paese”.

Data l’esigenza di un pronto intervento, il piano parte con il contributo di quattro Fondazioni, cui potrebbero tuttavia aggiungersene altre nei prossimi giorni. Le necessità, infatti, sono molte. Il sostegno per complessivi 880mila euro messo per ora in campo dalle Fondazioni andrà a: Sos Méditerranée, Medici Senza Frontiere, Fondazione Francesca Rava, Emergency, Oxfam Italia, Comunità Sant’Egidio – Corridoi Umanitari. E il soccorso non sarà solo in mare, ma riguarderà anche la prima accoglienza a terra, anche per quei migranti che in prima istanza non sono in grado di dimostrare il loro diritto di accesso alla protezione internazionale. Di importanza strategica è, inoltre, il Progetto Corridoi Umanitari, condotto dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Federazione delle Chiese evangeliche, Chiese valdesi e metodiste: il primo di questo genere in Europa, che ha l’obiettivo specifico di evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo.

Per il soccorso in mare, il contesto istituzionale vede oggi operative la Marina Militare Italiana con Mare Sicuro (operazione della Marina Militare Italiana, avviata il 12 marzo 2015 a seguito dell’evolversi della crisi libica) e l’Unione Europea con Triton (operazione di sicurezza delle frontiere dell’Unione Europea condotta da Frontex, l’agenzia europea di controllo delle frontiere, con l’obiettivo di sorvegliare le frontiere nel Mar Mediterraneo).

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