Centro cura fibrosi cistica, importante donazione di due fratelli parmigiani

Centro cura fibrosi cistica, importante donazione di due fratelli parmigiani

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IMG_9215Due fratelli di Parma, Stefania e Franco, hanno reso possibile l’assunzione per due anni di un fisioterapista che si prenderà cura dei piccoli malati di fibrosi cistica. Lo hanno fatto attraverso un’importante donazione alla Lega Italiana Fibrosi Cistica Emilia di Parma, finalizzandola ai servizi di cura della malattia e qualità della vita del malato, dopo essere venuti a conoscenza – attraverso i racconti della maestra Marzia Contini, che ha prestato per undici anni servizio presso la “Scuola in Ospedale” della Clinica Pediatrica dell’Ospedale di Parma – delle storie dei ragazzi ricoverati, in particolare di quelli affetti da fibrosi cistica. Le storie che hanno sensibilizzato i due fratelli sono raccolte in un libro scritto dalla Maestra Marzia, poi editato con il titolo “Giovannino e Giovannina”. Ecco che il bene diventa contagioso e l’insegnamento di una maestra speciale da buoni frutti, facendo germogliare una bella storia di solidarietà.

Ed è proprio grazie a questa che oggi è possibile l’inserimento presso il Centro di Cura Fibrosi Cistica di Parma di una figura di fisioterapista quanto mai necessaria. A ricevere la donazione la presidente Lifc Emilia Brunella Bonazzi, i volontari dell’associazione arrivati da tutta l’Emilia e in rappresentanza del centro di cura Giovanna Pisi, direttore responsabile del Centro regionale di diagnosi e cura della fibrosi cistica presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Lo slogan della LIFC è: solo un emozione mi lascerà senza fiato – commenta la presidente Brunella Bonazzi –. E quando ho saputo di questa donazione sono rimasta davvero senza fiato. La gratitudine è tanta anche perché i fondi saranno utilizzati come richiesto da Franco e Stefania per un progetto concreto e utile per il Centro di Cura. Donazione che arriva inoltre in un momento speciale per l’Associazione che quest’anno compie 30 anni e questa è un’ulteriore dimostrazione che Insieme si può”.

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