Tre case cantoniere lungo la statale 62 della Cisa potrebbero andare in concessione ai privati come punti di assistenza ai viaggiatori e agli utenti della strada, servizi di pernottamento, bar e ristoro, info point di informazione turistica. Si tratta della casa cantoniera di Fornovo Taro, della “Monte Marino” e della “Ripasanta” di Berceto. Lo prevede un bando di gara dell’Anas – emesso di concerto con Agenzia del Demanio e ministeri dei Beni Culturali e dei Trasporti – che in tutto mette sul mercato, sempre in regime di concessione, ben trenta ex case cantoniere.
“Una importante occasione per garantire lo sviluppo del territorio e valorizzare gli edifici storici presenti lungo le strade statali. Ben tre di queste strutture sono nel parmense, un’ottima opportunità per i nostri territori”, commenta il deputato del Partito democratico Giuseppe Romanini, che ha partecipato alla presentazione del progetto insieme al sindaco di Berceto Luigi Lucchi.
“In più occasioni – ha detto Romanini – ho sollecitato Anas a cogliere l’opportunità di intraprendere un percorso che consentisse la valorizzazione di questi edifici, in gran parte abbandonati, che contraddistinguono peculiarmente dal punto di vista storico e architettonico la rete viaria statale sin dal 1830. Sono lieto del fatto che tra le prime 30 strutture messe a bando ben tre siano sulla Statale 62: quella di Fornovo Taro, la “Monte Marino” e la “Ripasanta” nel comune di Berceto in riconoscimento del valore turistico della strada della Cisa e quello storico testimoniale ed architettonico delle sua case cantoniere realizzate in epoca ducale”.
Sono entrate a far parte di questa prima fase del progetto di riqualificazione infatti quelle case che, anche grazie alla collocazione geografica, hanno potenzialità per sviluppare servizi sinergici con i piani di valorizzazione turistico-culturale del territorio in particolare con quelli di valorizzazione del cammino della Via Francigena. “La ristrutturazione degli immobili – ha spiegato Romanini – sarà a carico di Anas che ha previsto un investimento di circa 7,5 milioni di euro in tre anni, a partire da quello in corso, mentre il concessionario, individuato tramite la gara pubblica, corrisponderà per 10 anni un canone di concessione, oltre ad un contributo variabile in funzione del fatturato generato dall’attività imprenditoriale”.
Secondo Romanini si tratta di un’occasione da non farsi scappare con l’obiettivo di rilanciare il turismo sostenibile nella provincia di Parma. “La strada della Cisa – ha concluso Romanini – ha già delle vocazioni turistiche piuttosto chiare che potranno essere rafforzate con questo intervento, penso ai pellegrini della Francigena, al cicloturismo ed al mototurismo. E’ un’opportunità quindi per la preservazione del valore storico e testimoniale delle case cantoniere ma anche per il sostegno dell’identità locale, per la creazione di occupazione, nuova imprenditoria e sviluppo del territorio”.