Parmacotto Spa, la Procura chiede la revoca del concordato e lo stato...

Parmacotto Spa, la Procura chiede la revoca del concordato e lo stato d’insolvenza

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La Parmacotto Spa rischia il fallimento e i creditori potrebbero non vedere mai neppure quella metà dei loro soldi previsti nel piano del concordato preventivo che il giudice Nicola Sinisi avrebbe dovuto convalidare all’udienza del prossimo 12 ottobre. Tutto per colpa… dello Stato. La Procura della Repubblica di Parma ha infatti inviato un’istanza al tribunale fallimentare, sostenendo che il concordato preventivo proposto a suo tempo dall’azienda non sarebbe più fattibile.

Secondo la Procura, la decisione del gip Maria Cristina Sarli che ha convalidato il sequestro dei conti correnti della Parmacotto, nei quali si trovavano soltanto 9,7 milioni di euro degli 11 che l’azienda dovrebbe restituire allo Stato, ma non l’intero patrimonio aziendale come era stato disposto dal pm Paola Dal Monte (leggi), cambierebbe il quadro finanziario a tal punto da rendere impossibile il concordato. L’istanza della Procura chiede quindi adesso la revoca del concordato preventivo. Rispetto al piano proposto ai creditori, infatti, adesso mancano ben 9,7 milioni di euro.

Se il tribunale fallimentare accoglierà l’istanza della Procura, potrebbe anche dichiarare lo stato d’insolvenza della società, anticamera del fallimento. Quale sarà il futuro della Parmacotto Spa adesso diventa difficile dirlo. Le strade sono diverse e non è detto che la chiusura della società sia l’unica. Si potrebbe ricorrere, ad esempio, all’amministrazione straordinaria, magari con le procedure previste per le grandi aziende.

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