Nuovo sblocco di fondi per i Comuni dell’Emilia-Romagna. Grazie al patto di stabilità territoriale, la Giunta regionale ha distribuito ulteriori 2,9 milioni di euro ai Comuni autorizzando così interventi di investimento sui territori. Questa seconda tranche di risorse si aggiunge ai 27 milioni distribuiti ad aprile (che ha visto una quota parte di 12 milioni assegnata agli Enti colpiti dal sisma). Da inizio anno salgono così a 29,8 i milioni di euro assegnati per i nuovi interventi di investimento per lo sviluppo del territorio, superando così i limiti del patto di stabilità nazionale.
Per quanto riguarda il Parmense, sono 5 i Comuni interessati dall’arrivo di nuova liquidità per un totale di 148.340,98 euro. La maggior parte dei fondi vanno a Fontanellato (oltre 49mila euro), seguito da Borgotaro (circa 39mila euro) e da Sala Baganza (22.306,73 euro), quindi da San Secondo (19.135,40 euro) e da Fontevivo (18.872,33 euro).
“Questa seconda fase di patti di solidarietà tra enti territoriali non è prevista dal legislatore statale – sottolinea l’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti – la Giunta ha però valutato di prevedere questa ulteriore e volontaristica fase, resa possibile dalla collaborazione e dalla ‘cessione’ di risorse da parte degli stessi Comuni. In questo modo riusciamo a contribuire a nuove opportunità di pianificazione strategica e di governo del territorio da parte di diversi Comuni dell’Emilia-Romagna con un’attenzione particolare a quelli più piccoli”.
“A settembre – aggiunge poi l’assessore Petitti – la Regione si farà promotrice di una terza fase di coordinamento della finanza locale, attraverso l’applicazione di un’ultima tranche di autorizzazione al superamento dei vincoli di bilancio. Si tratta di un’attività di coordinamento estremamente importante. Nei 5 anni precedenti sono stati distribuiti oltre 1.000 milioni di euro a Comuni e Province, senza costi aggiuntivi per la finanza pubblica. Questa esperienza di buon governo dimostra come sia possibile massimizzare risultati e opportunità, a favore delle Amministrazioni locali, delle imprese, dei cittadini senza aumentare la spesa pubblica”.