I lavori all’ex ostello della Cittadella saranno completato entro la fine del 2016. Lo ha detto l’assessore Michele Alinovi rispondendo all’interrogazione del consigliere Roberto Ghiretti, che si è detto comunque insoddisfatto dell’intervento in corso. I lavori all’ex ostello sono iniziati il 30 novembre 2015 nella parte interna e il 9 maggio scorso nella parte esterna.
Sono stati invece completati i lavori di riqualificazione del parco pubblico del Botteghino, dove però non sarà possibile realizzare l’area di sgambamento per i cani a causa della mancanza della distanza minima dalle abitazioni. Lo ha annunciato l’assessore Gabriele Folli rispondendo al consigliere Fabrizio Savani che lamentava ritardi nella risposta al comitato di cittadini che si era offerto di intervenire direttamente per l’esecuzione dei lavori di riqualificazione.
Le righe blu in piazzale Sicilia, invece, resteranno. L’assessore Folli ha ribadito che l’area rientra in zona di particolare rilevanza urbanistica ed è quindi possibile inserire la sosta a pagamento. L’assessore ha sottolineato che gli stalli a pagamento sono 59, oltre a 4 riservati ai disabili. Il consigliere Ghiretti ha contestato il provvedimento, in quanto “piazzale Sicilia non è vicinissimo al centro e c’è una serie di scuole i cui fruitori sono cospicui”. In zona inoltre non sono presenti attività commerciali. L’assessore Folli ha inoltre garantito che ancora oggi nel perimetro urbano di Parma c’è uno stallo di sosta a pagamento su 10 stalli a riga bianca.
Per quanto riguarda i volumi abusivi realizzati negli anni lungo il torrente Baganza, la risposta dell’amministrazione arriverà invece domani sera, mercoledì, nel corso della riunione congiunta delle competenti commissioni consiliari, aperta al comitato alluvionati e ai cittadini. Lo ha detto l’assessore Alinovi, rispondendo all’interrogazione in proposito del consigliere Fabrizio Savani.
Alinovi ha ammesso che “l’alveo del torrente Baganza è eccessivamente cementificato” e che è presente “abusivismo edilizio che permane dalla fine degli anni ’70, non colpito da provvedimenti amministrativi che riuscissero ad eliminare questa piaga”. Alinovi ha aggiunto che non c’è stato lassismo nell’attività amministrativa mirata alla risoluzione del problema, ma ha denunciato che “l’azione dell’amministrazione è stata ostacolata da continui ricorsi al Tar da parte dei privati che sostengono di vantare un diritto acquisito”.
Dopo le comunicazioni del sindaco Federico Pizzarotti in merito alle nomine nelle partecipate del Comune (ovvero l’uscita da Parma Infrastrutture di Giuliano Chiari sostituito da Roberto Di Cioccio e l’avvicendamento in Parma 06, dove Antonella Balzani ha lasciato a scadenza il posto nel consiglio di amministrazione, sostituita da Franca Ferrari), su sollecitazione del presidente Marco Vagnozzi, il consiglio si è fermato per ricordare l’attacco terroristico del 1 luglio in Bangladesh e per ricordare le vittime della barbarie. Ricordata anche la vittima del razzismo a Fermo.
Il consiglio comunale prosegue con le comunicazioni dei consiglieri all’amministrazione, tra le quali spicca quella del consigliere Nicola Dall’Olio sulla nomina di Maurizio Olivieri alla guida dell’Agenzia dell’Energia. Una nomina da molti ritenuta a sfondo politico visto il ruolo che Olivieri occupa nel Pd e per la sua amicizia proprio con Dall’Olio. Il consigliere dem – che ha trovato il modo per scusarsi di quel “indegno” rivolto al sindaco Pizzarotti in seguito alla vicenda Teatro Regio – denuncia quindi la “macchina del fango” in atto su blog e giornali on line e invita tutti ad abbassare i toni. Invito subito raccolto da Pizzarotti in un siparietto raramente visto in consiglio comunale tra i due. Altri consiglieri, di maggioranza e di opposizione, si sono uniti al coro contro la “macchina del fango” e certo giornalismo. Insomma, il giornalismo adesso a Parma fa paura.
Il consigliere comunale aggiunto Marion Gajda ha chiesto all’assessorato alla Sicurezza di prendere le distanze dall’operazione della municipale che ha multato per 450 euro due profughi trovati a dormire in Pilotta. Tre dei giovani costretti a dormire all’aperto, in piazzale della Pace, erano presenti in aula.
Si è poi proceduto alla surroga approvata dall’aula all’unanimità del consigliere Maria Teresa Guarnieri, dimissionaria, con Paolo Pizzigoni, primo dei non eletti di Altra Politica, assente alla seduta per altri impegni. Alla vicepresidenza del consiglio, al posto della Guarnieri, è stato chiamato Ettore Manno. “Ringrazio per la fiducia che oggi ho ricevuto, ringrazio anche coloro che al pari mio o con maggiori titoli potevano assolvere a questa funzione. Mi impegno davanti a tutti voi di ricoprire questo ruolo con imparzialità e mi impegno a portare nell’ufficio di presidenza le istanze della città”, ha detto Manno.
Il consiglio passa quindi all’esame del bilancio per la verifica dell’equilibrio dei conti, così come dell’attuazione del programma. L’assessore Marco Ferretti ha quindi illustrato i contenuti della delibera, nella quale la voce maggiore peso è determinata dall’abolizione della Tasi sulla prima casa decisa dal governo, che genera una variazione di circa 18 milioni di euro compensata però con un minor prelievo statale sulle entrate Imu.
Dall’Olio ha parlato di una modifica di bilancio “senza particolari connotati politici” che non cambia la sostanza del bilancio a suo tempo approvato dall’aula, con il voto contrario del Pd. E preannuncia che il voto sarà quindi ancora una volta negativo. Posizione sostanzialmente condivisa da Giuseppe Bizzi, che riconosce però il buon lavoro dell’amministrazione in materia di raccolta rifiuti che è valso al Comune un premio di 711 mila euro da parte della regione e apprezza anche la decisione della giunta di rinunciare ai 9mila euro d’entrata dei biglietti dei musei civici – assolutamente insufficienti a coprire le spese – che saranno gratuiti.
Franco Cattabiani parla di “variazioni di bilancio in perfetta continuità con il nulla proposto dalla vostra azione amministrativa in questi anni”, e annuncia voto contrario. Savani insiste sulla questione Paip, che doveva essere chiuso come annunciato in campagna elettorale, le cui emissioni nocive sono state compensate con soli 166mila euro.
La salvaguardia degli equilibri di bilancio del Comune di Parma con tanto di verifica dello stato di attuazione dei programmi è stata quindi approvata con 17 voti favorevoli (la maggioranza pentastellata), 9 contrari e 2 astenuti.
L’assessore Alinovi ha quindi illustrato all’aula la delibera di variazione della destinazione d’uso del cinema Multiplex di San Pancrazio, che dovrebbe portare alla riqualificazione della struttura esistente che da area di spettacoli diventa sede amministrativa locale da assegnare a Confagricoltura che lascerebbe via Gramsci.
Il consigliere Franco Torreggiani si è detto d’accordo sull’iniziativa, ma ha sottolineato la necessità per Parma di intervenire sul recupero “dei cadaveri” esistenti, dai cinema ai locali commerciali, ma anche l’importanza di mantenere in città realtà come Confartigianato che altrimenti, al pari di altre organizzazioni sindacali, potrebbero assumere rilevanza interprovinciale.
D’accordo anche diversi altri consiglieri dell’opposizione, anche perché si tratta di varianti agli strumenti urbanistici che consentono di recuperare costruzioni senza ulteriori consumi di suolo. Cioè quella che va sotto il nome di rigenerazione urbana. Senza contare, inoltre, nello specifico, che Confagricoltura conta pure 60 dipendenti.
Savani, in particolare, auspica che lo spazio di via Gramsci lasciato libero da Confagricoltura non diventi l’ennesimo centro commerciale o centro direzionale. “Non ce n’è davvero bisogno”, ha sottolineato Savani, annunciando comunque il suo voto positivo. “Pieno sostegno” anche dal consigliere Giuseppe Bizzi.
L’assessore Alinovi ha accolto “le convergenze parallele” emerse in aula sulla delibera ed ha ribadito l’impegno dell’amministrazione sulla rigenerazione urbana, come avvenuto per il WoPa Pasubio o l’ex Bormioli. Rispondendo a Bizzi, Alinovi ha svelato che ci sono già delle richieste di utilizzo per il comparto di via Gramsci in corso di perfezionamento, ma che non riguardano nello specifico la struttura occupata oggi da Confagricoltura.
La delibera sulla variazione di destinazione d’uso del Multiplex passa con 27 voti favorevoli e 2 astenuti.
Il consiglio ha quindi approvato all’unanimità, sotto la prima presidenza di Ettore Manno, la delibera per la costituzione gratuita di una servitù di passaggio pubblico con l’Istituto delle Piccole Figlie per la pista ciclabile che collega Ponte dei Carrettieri con via Navetta.
Sempre in materia urbanistica, il consiglio ha quindi approvato con 20 voti favorevoli e l’astensione delle opposizioni (6) la delibera sulla rigenerazione urbana della città consolidata che riguarda la variante normativa del Regolamento urbanistico edilizio per quanto concerne la zona mista direzionale-commerciale e residenziale. Tra le novità di una modifica strettamente tecnica, l’eliminazione degli extraoneri.
Il vicesindaco Nicoletta Paci ha poi illustrato la delibera per la concessione di un’area comunale al Poliambulatorio Dalla Rosa Prati per l’ampliamento del servizio di radioterapia. Necessità sostenuta anche dall’Ausl che ritiene necessario una maggior disponibilità di questo servizio sia nel pubblico, sia nel privato accreditato. L’ampliamento del Poliambulatorio interesserà parte del parcheggio antistante alla struttura di via Emilia Ovest 12. Il progetto prevederebbe un’area interrata di circa 360 metri quadrati per il servizio di radioterapia, con in superficie un’area di soli 100 metri quadrati.
Il consigliere Manno ha annunciato la sua astensione perché la concessione del diritto di superficie al Dalla Rosa Prati viene giustificato solo attraverso l’accreditamento del poliambulatorio con il servizio sanitario, interpretato come servizio pubblico. “Ma si tratta di una società privata”, ha ricordato Manno, che ha chiesto di prevedere in delibera lo stesso privilegio anche per tutte le altre strutture di Parma che, nella medesima condizione, avanzeranno richieste di diritto di superficie. Tesi contestata da Marco Bosi, capogruppo pentastellato, che puntualizza come la delibera non nega ad altri, in futuro, di avanzare richiesta di diritto di superficie per l’ampliamento della propria attività. E anche Franco Torreggiani, pur comprendendo la tesi di Manno, se ne discosta per favorire l’arrivo a Parma di strumentazioni sanitarie di altissimo livello per la tutela della salute. E invita l’amministrazione ad accelerare l’iter. Plauso al privato da parte del consigliere Paolo Buzzi che denuncia l’obsolescenza di molta strumentazione in uso nelle strutture pubbliche.
Il consiglio ha quindi approvato la concessione del diritto di superficie al Dalla Rosa Prati con 25 voti favorevoli e un solo astenuto.
MOSTRA MATER, L’ASSESSORE ALLA CULTURA: COMUNE RISARCITO
“La stampa locale, spesso su sollecitazione della minoranza consiliare, è più volte intervenuta sollevando la questione delle spese sostenute dal Comune per il rientro ai musei prestatori delle opere della mostra Mater, persino paventando un danno erariale”, premette l’assessore Maria Laura Ferraris con una nota diffusa a margine del consiglio comunale, e annuncia che “la scorsa settimana la ditta Studio P.V. ha puntualmente versato il secondo rateo del piano di rientro, concordato con il Comune di Parma per rifondere quanto l’Ente ha anticipato al fine di scongiurare il rischio di ritardi nella restituzione delle opere e nello stesso tempo venire incontro alle difficoltà di una impresa seria, che aveva affrontato il rischio d’impresa dell’organizzazione di una mostra di alta qualità per il valore degli autori esposti”.
“Studio P.V., oltre a versare con puntualità i primi due ratei del piano di rientro – sottolinea Ferraris – ha consegnato al Comune una fideiussione del valore di 50.000 euro a garanzia del debito residuo. Il Comune ha agito con grande senso di responsabilità, sia nei confronti dei beni culturali da tutelare, che nei confronti di un’impresa in difficoltà e dei suoi lavoratori, il cui posto di lavoro non poteva certo essere messo a rischio per qualche decina di migliaia di euro. Quanto anticipato tornerà nelle casse comunali con gli interessi di legge”.