Un 44enne è stato condannato a un anno e 2 mesi di reclusione per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, la sua compagna, invece, è stata denunciata per falsa testimonianza in tribunale. La vicenda finita adesso in un’aula di giustizia, risale al 1 aprile scorso: una donna chiama i carabinieri perché il compagno l’ha picchiata ed ha paura. All’arrivo dei militari, in effetti, la donna sanguinava dal naso e in casa c’era una scena da guerriglia, addirittura con porte sfondate.
Il 44enne, intanto, si era nascosto in cantina. Ma i carabinieri lo scovano e l’uomo, secondo l’accusa, reagisce contro i militari che a fatica riescono ad ammanettarlo prima di farsi medicare al pronto soccorso con prognosi di 5 e 8 giorni. Al processo, però, essendo passato del tempo, la donna ha cambiato versione, sostenendo che in realtà si era fatta male da sola e che a colpire per primi il compagno erano stati i carabinieri. Ma se si era fatta male, perché aveva chiamato il 112? E il caos trovato in casa? Interrogativi che hanno spinto il tribunale a condannare il 44enne a un anno e 2 mesi per resistenza a pubblico ufficiale e non per le lesioni alla compagna. Ma quest’ultima è finita a sua volta nei guai e dovrà ora rispondere di falsa testimonianza.