Per garantire la sicurezza a Parma, le telecamere non bastano. A sostenerlo è il gruppo Parma Unita, guidato dal consigliere comunale Roberto Ghiretti, che in una nota contesta apertamente l’assessore alla Sicurezza, Cristiano Casa, accusandolo di “gettare fumo negli occhi dei cittadini con la questione delle telecamere”. Il tutto perché l’assessore Casa avrebbe sostenuto in una intervista che le telecamere della videosorveglianza installate al San Leonardo e non solo, “funzionano e stanno dando i loro frutti”.
“È ora di dire chiaro e tondo alla città che le telecamere funzionerebbero se dietro ciascuna di esse ci fosse un operatore che in tempo reale segnala a questura e carabinieri l’avvenire di un reato – tuona il gruppo di Parma Unita -. Ovvio che un sistema così fatto avrebbe costi ben diversi da quelli attuali, comportando un consistente impiego di personale. Il risultato? È che abbiamo centinaia di telecamere in città che nella migliore ipotesi si limitano a registrare ore e ore di video che poi nessuno guarderà mai se non alla ricerca di prove “a posteriori” per reati già avvenuti“.
“Un tempo si sono posizionate queste telecamere sostenendo che potessero essere un deterrente, e forse funzionava pure, ma oggi chi delinque è ben aggiornato e il risultato è evidente a tutti: gli spacciatori sostano tranquillamente sotto gli occhi elettronici, consapevoli che nessuno verrà a disturbarli. Non ci stancheremo mai di ripeterlo – aggiunge Parma Unita – l’unica soluzione che si possa mettere in campo in questo momento a Parma è un controllo capillare del territorio che nasca da un effettivo coordinamento tra le diverse forze di Polizia, compresa la Municipale. Il vigile di quartiere era la direzione giusta da percorrere, peccato che si sia risolta in qualcosa di effimero e impalpabile di cui i cittadini per primi non avvertono la presenza”.