Sono circa 7mila le comunicazioni in arrivo nei prossimi giorni per informare i cittadini emiliano-romagnoli su possibili errori o dimenticanze nei redditi dichiarati per il 2012 e consentire loro di “correggere il tiro” dialogando con le Entrate. Per la provincia di Parma le lettere in arrivo sono 881, terza provincia dopo Bologna (1.234) e Reggio Emilia (907).
Ai piedi dello spiacevole podio, Modena (725), quindi a seguire Rimini (708), Forlì-Cesena (688), Ravenna (662), Ferrara (564) e Piacenza (497).
Nelle lettere, che arriveranno via pec o via posta ordinaria, l’Agenzia spiega ai contribuenti che, dall’incrocio con i dati in Anagrafe tributaria, risultano delle somme non correttamente indicate nella dichiarazione relativa ai redditi dell’anno 2012. Chi troverà la comunicazione ha due strade: se ritiene di avere le carte in regola potrà mettersi in contatto con l’Agenzia ed evitare che l’anomalia si traduca in futuro in un avviso di accertamento vero e proprio. Se invece ha ragione il Fisco, il contribuente potrà regolarizzare in maniera agevolata la propria posizione con le sanzioni ridotte previste dal nuovo ravvedimento operoso. Il Fisco in sostanza mette a disposizione del contribuente i dati che lo riguardano e condivide con lui eventuali anomalie che emergono dall’incrocio delle informazioni a sistema. Questa nuova tornata di invii, che si fermerà per la pausa estiva per poi riprendere a settembre, riguarda i contribuenti persone fisiche, tra cui i titolari di partita Iva. Il dettaglio di tutti gli elementi di anomalia riscontrati sarà disponibile all’interno del cassetto fiscale, nella nuova sezione “L’Agenzia scrive”, dedicata alle comunicazioni pro-compliance.
Quali “errori” fanno scattare l’avviso del Fisco – A rientrare in questa tornata di comunicazioni sono anomalie relative ad alcuni redditi, che, dai dati in possesso dell’Agenzia, risulterebbero non dichiarati, in tutto o in parte, nella dichiarazione modello Unico o 730 presentata nel 2013 e non avrebbero quindi concorso alla formazione dell’imponibile. Errori o dimenticanze che, in passato, avrebbero subito fatto partire l’avviso di accertamento e che invece, con la nuova impostazione impressa ai controlli, vengono preventivamente sottoposti all’attenzione del contribuente. Di seguito il dettaglio.
Redditi che non risultano dichiarati | Fonte che ha consentito l’incrocio |
Redditi di lavoro dipendente e assimilati | Modello 770 presentato dal sostituto d’imposta |
Assegni periodici corrisposti dall’ex coniuge | Modello 730 o Modello Unico presentato dall’ex coniuge |
Redditi di partecipazione in società di persone, in società a responsabilità limitata a ristretta base proprietaria che hanno optato per il regime della trasparenza | Modello Unico Società di Persone o Modello Unico Società di Capitali presentato dalla società |
Redditi di capitale relativi a utili corrisposti da società di capitale o enti commerciali | Modello 770 presentato dalla società |
Redditi di lavoro autonomo non derivante da attività professionale e alcune tipologie di redditi diversi | Modello 770 presentato dal sostituto d’imposta |
Redditi di impresa derivanti da plusvalenze e/o sopravvenienze attive (rata annuale) | Opzione per la rateizzazione espressa dal contribuente nel Modello Unico PF |
Cosa fare se arriva la comunicazione – Se il contribuente riconosce i rilievi evidenziati dall’Agenzia, può correggerli tramite il ravvedimento operoso, presentando una dichiarazione integrativa e versando le maggiori imposte dovute, i relativi interessi e le sanzioni correlate alla infedele dichiarazione in misura ridotta. Per effettuare il pagamento, occorre indicare nel modello F24 il codice atto riportato in alto a sinistra sulla comunicazione.
Per informazioni relative al contenuto della comunicazione o per fornire precisazioni utili a eliminare l’incongruenza segnalata, nel caso in cui il contribuente ritenga che i dati originariamente riportati nella dichiarazione dei redditi siano corretti, sono invece a disposizione i numeri 848.800.444, da telefono fisso (tariffa urbana a tempo) e 06/96668907, da cellulare (costo in base al piano tariffario applicato dal proprio gestore), dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. In entrambi i casi occorre selezionare l’opzione “servizi con operatore > comunicazione accertamento”.
In alternativa, è possibile contattare uno degli Uffici Territoriali della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate o utilizzare Civis, il canale di assistenza dedicato agli utenti dei servizi telematici, che consente anche di inviare in formato elettronico gli eventuali documenti utili.
Quanto costa rimediare con il ravvedimento soft – I contribuenti che hanno ricevuto la comunicazione possono regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commesse con le modalità previste dall’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs n. 472/1997), beneficiando così della riduzione ad un sesto delle sanzioni.