Rimini Fiera e Fiere di Parma vogliono vederci chiaro sul progetto della Regione che punta all’integrazione del sistema fieristico regionale, con dentro anche Bologna, attraverso la creazione di un’unica holding di controllo. Il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni e la dirigente Marcella Pedroni di Fiere di Parma hanno incontrato i vertici regionali per discutere il progetto che, come ha ribadito l’assessore Palma Costi, la Regione vuole portare a termine al più presto.
L’idea, secondo le voci che si rincorrono a palazzo, sembra però poco gradita sia a Rimini che a Parma, dove si teme tra l’altro la presenza di Bologna – ben più grande ma in difficoltà da tempo tanto che la regione è dovuta intervenire con una ricapitalizzazione di 5 milioni di euro – che potrebbe assumere un ruolo preminente a discapito delle realtà locali. Tra i sostenitori di questa tesi anche il presidente della Commissione Bilancio, Massimiliano Pompignoli (Lega Nord), che ha invitato l’esecutivo di Stefano Bonaccini a rivedere il progetto.
In Regione però hanno un’altra visione dei fatti, come sostenuto dall’assessore Palma Costi in audizione nella seduta congiunta delle commissioni Bilancio, affari generali e istituzionali e Politiche economiche dell’Assemblea legislativa, determinata a sostenere l’integrazione fieristica prevista dal progetto di modifica alla legge regionale 15 sulla “Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alle società fieristiche regionali”.
Il provvedimento, che dovrebbe essere votato in Commissione la prossima settimana, prevede anche l’autorizzazione ad un aumento per 5 milioni della partecipazione della Regione al capitale sociale di Bolognafiere, inteso come impegno per procedere con le opere di adeguamento del quartiere fieristico, impegno cui i soci pubblici hanno già dichiarato di aderire con aumenti di capitale. “A questo – ha detto l’assessore Costi – dovrà seguire anche l’impegno dei soci privati”.
Nel corso dell’incontro di oggi, al quale hanno partecipato i presidenti di Bolognafiere e Fiere di Rimini, Franco Boni e Lorenzo Cagnoni, e la rappresentante di Fiere di Parma, Marcella Pedroni, è stato ribadito l’obiettivo, proposto dalla Regione, di procedere verso l’integrazione del sistema fieristico regionale, per rilanciare e rafforzare tutto il sistema, acquisire una maggiore competitività sui mercati internazionali e andare verso un maggiore sviluppo delle filiere produttive dei territori.
“Considero positivo – ha commentato l’assessore Costi – che durante l’audizione sia stato annunciato da parte delle società fieristiche l’imminente individuazione di un “advisor” per affrontare nel modo corretto un tema così complesso e difficile”.
“Come ho più volte ribadito – ha aggiunto la Costi – si tratta di un processo trasparente, dove la Regione svolge un ruolo di promozione, secondo un percorso di massima correttezza e trasparenza, nell’unico interesse del sistema imprenditoriale della Regione. Ma compete ai tre enti fieristici, di diritto privato e che agiscono secondo leggi e regole di mercato, individuare modalità, strumenti e tempi. Dobbiamo assolutamente fare un sistema fieristico forte, in grado di competere sui mercati internazionali e per rafforzare il sistema economico di tutto il territorio. Come Regione – ha concluso l’assessore Costi – siamo impegnati a livello nazionale a salvaguardare la caratteristica di società di diritto privato rispetto alla riforma Madia, senza nasconderci le difficoltà nel raggiungere questo obiettivo, di cui si avverte la necessità da anni”.