Una chiamata di una donna extracomunitaria chiedeva l’intervento della Polizia perché il marito la picchiava. Qualche attimo di indecisione poi la donna decide di riattaccare senza dare ulteriori indicazioni.
Gli agenti della volante decidono però di intervenire lo stesso avendo riconosciuto la voce della signora come la possibile residente di via Savani che aveva già contattato le forze dell’Ordine. Il poliziotto però si confonde e riferisce l’indirizzo via Savani numero 7 invece che il civico numero 3.
All’arrivo della volante sul posto, gli agenti chiedono ai condomini del palazzo se avevano sentito urla o strani rumori. Gli abitanti del civico 7 non riferiscono niente di sospetto ma segnalano che l’unico appartamento abitato da extracomunitari si trova all’ultimo piano. I tutori della legge procedono quindi a controllare l’appartamento: un uomo apre alla porta e risponde agli agenti che la moglie non è in casa. Gli agenti entrano lo stesso nell’appartamento per accertarsene e trovano in uno dei 3 vani dell’appartamento due ragazzi spaparanzati sul divano davanti a un tavolino pieno di banconote e strani involucri contenenti sostanze bianche.
Una scoperta fortuita che ha permesso però di beccare un giro di spaccio di anfetamina. In seguito alla perquisizione infatti sono stati ritrovati 28 grammi di anfetamina, che una volta tagliata avrebbe potuto creare migliaia di dosi visto il poco principio attivo necessario per lo sballo; 109 grammi di sostanze da taglio e altri 15 grammi di sostanza indefinita ma risultata negativa ai test degli stupefacenti. Inoltre ritrovato un bilancino in un frigorifero, diversi rotoli di scotch e sacchetti di cellophane, 9 telefoni cellulare e 375 euro in contanti.
I ragazzi scoperti sono di origine nigeriana, un 21enne e un 24enne, accolti in Italia come rifugiati per motivi economici dal 2015. Incensurati e insospettabili avevano domicilio nell’appartamento anche se il titolare dell’affitto era un terzo uomo, quello appunto che aveva aperto la porta agli agenti. Secondo le forze della Polizia gli altri abitanti dell’appartamento non sono sospettabili di complicità visto che la stanza in cui sono stati ritrovati gli illeciti risultava essere ad uso esclusivo dei due ventenni.
E’ proceduto l’arresto e la misura cautelare in carcere visto che i due non hanno una residenza propria e risultano disoccupati.
Nel frattempo non si era dimenticata però la donna del civico 3, che sta bene. Gli agenti sono intervenuti anche lì alla fine e hanno controllato la situazione.