L’ennesima segnalazione di bocconi avvelenati per cani. Due giorni fa un altro caso a Casale di Felino dove, in un giardino privato, sono stati ritrovati dei bocconi di carne farciti di chiodi. Il cane fortunatamente non ha ingerito i chiodi ma l’allarme tra i padroni degli amici a 4 zampe si fa sempre più acceso.
Solo nell’ultimo mese, in città, ci sono state 3 segnalazioni certe di questi ritrovamenti. A inizio mese fece il passaparola il ritrovamento nel parco Ferrari, il parco dietro allo stadio Tardini. Poco prima un episodio anche nel parco nei pressi dell’Esselunga di via Traversetolo. E infine nel parco di strada Naviglio la segnalazione il 10 giugno. Non si possono escludere altri casi che però non sono stati segnalati.
Ed è proprio il caso di via Traversetolo che a fine maggio aveva toccato molte persone. Falko, un giovane pastore tedesco che da due anni era addestrato dalla padrona Isabel per diventare un cane da soccorso, è rimasto vittima di questi gesti vili e irrispettosi della vita.
Spostandoci fuori città è la volta di Sorbolo, Santa Maria del Piano e, nella giornata di ieri, Mezzano Superiore. Non bocconi avvelenati ma altri alimenti pericolosi sono stati poi avvistati anche a Lesignano De Bagni nella zona del campo da calcio. Si contano quindi 8 segnalazioni solo nell’ultimo mese.
Nei mesi scorsi altri episodi, finiti alcuni anche nel peggiore dei modi cioè con la morte dell’animale, si erano registrati in via Volturno, via Manara, piazzale Chaplin e a San Secondo Parmense.
La situazione sta diventando allarmante, soprattutto in città, visto che, come notano alcuni proprietari di cani che frequentano il parco ex Eridania. “Una volta erano i cacciatori o i contadini a mettere i bocconi avvelenati per le volpi o le faine soprattutto; per proteggere le loro attività e le galline. Ma adesso si parla di segnalazioni in città, nei parchi. I parchi che non sono solo frequentati dagli animali ma anche dai bambini – commenta Luigi – Io vent’anni fa non percepivo questo problema ma adesso si. Probabilmente è perché i cani domestici sono aumentati, soprattutto in città, dove questo fenomeno è infatti recente”.
La risposta di molti cittadini è stata attiva, la solidarietà soprattutto è viva nel voler essere partecipi nelle segnalazioni e nel divulgare gli allarmi. A questo scopo sono stati infatti creati un gruppo Facebook e delle chat di gruppo su WhatsApp. Molti di questi usano poi l’applicazione per smartphone Shelly in cui non solo si possono fare segnalazioni ma anche ricevere le notifiche se avvengono episodi del genere nel tuo raggio di frequentazione.
La tentazione di farsi prendere dalla paura è elevata. Lo dimostrano i sempre meno frequentatori del parco Ferrari. Velia, etologa dell’università di Parma, continua a portare il suo Ciabby allo sgambatoio del parco ma ammette: “Da quando è avvenuta la segnalazione ci saranno un decimo dei cani che c’erano prima. Paradossalmente io mi sento abbastanza tranquilla qua perché penso che essendoci già stati, quei delinquenti non saranno così stupidi da rischiare di farsi beccare di nuovo qua”. Al parco Ferrari, spiega Velia, una signora aveva beccato il proprio cane ingurgitare qualcosa, lei ha reagito prontamente inducendo il cane a vomitare ed è poi volata dal veterinario portando con se anche il boccone per le analisi. Velia però non è immune al senso di allerta, infatti: “Io porto ancora il cane qua però prima lo lasciavo libero, ora lo tengo al guinzaglio e mi guardo spesso intorno per controllare per terra”.
La percezione generale dei padroni è che non si trattino di fatti isolati e indipendenti ma che sia un individuo o un gruppo di persone insieme che, in modo insano, abbia deciso di darsi a questa attività. La vicinanza temporale tra un avvistamento e l’altro resta infatti sospetta. Cosa certa invece è la personalità di questi delinquenti “Sono persone malate e piene di odio. Non ci stupiremmo che queste persone possano fare del male poi alle persone – dichiarano in coro i frequentatori del parco ex Eridania – Sono persone che non hanno il minimo senso civico e morale. Questo è preoccupante. Non si tratta di persone con una paura per i cani ma di persone cattive e basta”.
Qualcuno poi si sbilancia a chiedere l’aiuto del sindaco e delle forze della Polizia Municipale: “I vigili potrebbero essere impiegati meglio. Vista questa emergenza si potrebbero muovere a pattugliare i parchi ma sembra che questo non interessi” dichiara Laura. Altri propongono una videosorveglianza nei parchi, come la maestra Alessandra: “Necessario poi, secondo me, fare maggiore sensibilizzazione nelle scuole. E in generale, servirebbe una maggiore sensibilizzazione cittadina, non solo tra i padroni dei cani. Sarebbe importante che ogni cittadino fosse attento”.
Il veterinario Roberto Fava fa un bilancio delle principali sostanze velenose usate: “Per i casi in città si tratta principalmente di antiparassitari per uso animale o agricolo. Questi danno effetti immediati di vomito e tremori e portano presto alla morte. Nelle campagne e in montagna invece sono più frequenti sostanze come l’antigelo che provocano invece una insufficienza renale e una morte più lenta e dolorosa”.
In caso di sospetto avvelenamento, “importante è chiamare subito l’Asl Veterinaria e cercare di capire subito che tipo di veleno è stato usato per poter trovare la soluzione corretta a contrastare gli effetti. – continua Fava – Quindi è importante portare i bocconi avvelenati alle analisi perché questo permette di salvare non solo il cane colpito ma anche di creare uno storico e poter creare operatori veterinari più preparati alle emergenze”.
In caso di rinvenimento di bocconi avvelenati, animali deceduti o con sintomatologia sospetta ci si può rivolgere a: il Veterinario di fiducia che deve redigere una “scheda segnalazioni”, informare il Sindaco e nel caso di animale morto, conferire la carcassa all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale; oppure segnare al Servizio Veterinario Ausl di Parma in via Vasari 13/A (centralino 0521 396411); al Corpo Forestale dello Stato Comando Provinciale di Parma (0521 235808 – numero verde 1515). Anche i Comuni e le altre forze di Polizia e/o soggetti di vigilanza e controllo sono tenuti a raccogliere le segnalazioni dei cittadini.
Un consiglio per i padroni dei cani è poi portarsi appresso una bottiglietta di acqua ossigenata o di acqua satura di sale. Pochi cc di queste soluzioni, in caso di ingerimento di bocconi sospetti, induce subito il cane al vomito e fa espellere così la sostanza ingoiata diminuendo i rischi di avvelenamento. Necessario poi però il trasporto dell’animale dagli operatori veterinari.