Nel comune di Berceto, venerdì 24 e sabato 25 giugno, si svolge la prima edizione del laboratorio “Aria pulita – generazioni unite per la legalità”.
Il Sindacato Pensionati Spi Cgil di Parma e l’Unione degli Universitari di Parma si incontrano per confrontarsi sui temi della Legalità a Berceto dove si trova un bene confiscato alla mafia e ora messo a disposizione della Comunità.
Venerdì mattina, dalle ore 10 per tutto il giorno gli studenti e i pensionati metteranno in campo idee per poter comunicare a quante più persone la realtà delle infiltrazioni mafiose nel nord e a Parma e chi a loro si oppone, attraverso la realizzazione di un breve video, da poter diffondere attraverso i canali social, nei media, e nelle scuole.
Sabato mattina, alle ore 10, nella Sala del Consiglio Comunale di Berceto, ci sarà l’incontro pubblico, aperto a tutta la cittadinanza, dal titolo “Un bene…. in Comune – Dalla Villa di Berceto al Indagine “ AEMILIA”, al quale interverranno le avvocatesse Stefania Narducci e Federica Volta, curatrici dello studio sulla Villa di Berceto all’interno del Master in “Gestione e riutilizzo dei beni confiscati alle mafie Pio La Torre” dell’Università di Bologna. All’incontro parteciperanno Rossana Rossi, del coordinamento di Libera Parma e il sindaco di Berceto Luigi Lucchi. Presiderà l’incontro Paolo Bertoletti, segretario generale dello Spi Cgil di Parma, porterà il suo saluto Enrico Gulluni, coordinatore Udu Parma.
Al pomeriggio, i volontari lavoreranno per realizzare un depliant informativo sul bene confiscato della villa di Berceto, perché ognuno, entrando nel bene, possa conoscere la storia che lo caratterizza. I volontari saranno ospitati dentro la Villa Berceto, di via Olari 5, bene confiscato alla mafia e oggi divenuto centro civico al servizio della comunità, gestito dall’onlus Fantasia.
Le due giornate della legalità sono organizzate da Spi Cgil e Udu Parma, con la collaborazione del Comune di Berceto e la partecipazione della Rete Studenti Medi dell’Emilia-Romagna.
Storia del Bene confiscato:
La villa, lussuosa, con una piscina interna, sulle montagne di Berceto, è stata confiscata a un uomo dei casalesi, Vincenzo Busso, per riciclaggio in attività immobiliari e beni provenienti dal traffico di stupefacenti. Dopo un accordo stipulato tra la Regione Emilia-Romagna e la cooperativa sociale Onlus Fantasia, con l’impegno del Comune di Berceto, la villa è diventata un centro civico aperto a bambini e anziani.