Il gruppo Sma ha deciso di chiudere i punti vendita Simply di Fidenza e Salsomaggiore perché da anni ormai accumulano passivi crescenti. Questa la posizione dell’azienda espressa al tavolo di crisi interistituzionale riunito oggi in Provincia per discutere sul futuro dei 38 lavoratori che a fine giugno dovranno decidere se trasferirsi in Lombardia per continuare a lavorare, oppure se rinunciare al loro impiego. Il tavolo è stato voluto dal presidente della Provincia e sindaco di Salso Filippo Fritelli e dal sindaco di Fidenza Andrea Massari.
Presenti per la Sma il direttore delle Risorse umane Piero Pisoni, il responsabile del Personale dell’Area Nord Ovest Marco Remia e il collaboratore Matteo Belloni, per le organizzazioni sindacali Massimo Petrolini e Paola Bergonzi della Filcams Cgil, Cosimo Zumbo della Uil e Massimo Bussandri segretario generale della Cgil di Parma. Sono inoltre intervenuti i deputati Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, il senatore Giorgio Pagliari, il consigliere regionale Massimo Iotti e Samantha Parri, collaboratrice del consigliere regionale Fabio Rainieri.
Sindacati e istituzioni hanno evidenziato lo scarso preavviso (un solo mese) con cui è stato notificato ai lavoratori il trasferimento in altri punti vendita distanti tra i 110 e i 150 km, richiedendo un sacrificio che per alcuni è impossibile da sostenere, e che si configura come un licenziamento mascherato.
Le proposte avanzate alla Sma sono state varie, tra cui diluire nel tempo i trasferimenti, in modo che alcuni lavoratori possano trovare autonomamente altre soluzioni; è stato chiesto anche un impegno preciso dell’azienda affinché questi lavoratori abbiano la priorità nell’assunzione in altri punti vendita Sma del territorio provinciale e delle province limitrofe, nel caso si liberino posizioni affini, e che ottengano un diritto di priorità negli stessi punti vendita nel caso questi fossero ceduti ad altre proprietà; inoltre è stato chiesto di valutare la possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali.
La richiesta più pressante avanzata sia da parte sindacale sia da parte istituzionale è stata quella di avere più tempo (si è parlato di uno – tre mesi) per differire la chiusura e costruire insieme dei percorsi di sostegno al reddito e di assorbimento del gruppo dei lavoratori. Questa richiesta è stata definita ragionevole da Paolo Pisoni, che ha ribadito come la salvaguardia dei posti di lavoro sia anche la preoccupazione dell’azienda e si è riservato alcuni giorni per valutare la risposta, in vista del tavolo nazionale del 28 giugno tra l’azienda e le parti sociali.
LE DICHIARAZIONI DI FRITELLI E MASSARI
“Abbiamo lottato insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, insieme ai Sindacati, ai parlamentari e ai consiglieri regionali di Parma – sottolinea il sindaco di Fidenza, Andrea Massari -. In un concetto: abbiamo fatto sentire la voce di tutto il nostro territorio, costruendo un percorso che ha portato Sma Spa a ragionare sui primi passi avanti, su cui adesso si può lavorare e soprattutto vigilare. Come abbiamo detto fin da subito, dietro la storia di questi dipendenti c’è la proposizione di un metodo che ha sostituito con un aut aut le relazioni e il confronto con le parti sociali e le istituzioni. Un metodo estraneo alla tradizione del nostro territorio e, soprattutto, pericoloso per il futuro: non è pensabile dire a gente che lavora con te da oltre 20 anni che te ne vai dalla sera alla mattina, scaricando su tutti i cittadini di Fidenza e Salso il costo sociale del sostegno almeno alle situazioni più disperate. Per questo i due Comuni, con le rispettive amministrazioni – continua Massari – hanno preso una posizione così netta fin da subito, lanciando tutte le iniziative di mobilitazione possibili, tese a spiegare che se ne verremo fuori, questo sarà un risultato per i lavoratori Sma, ma un elemento di garanzia anche per tutti gli altri cittadini”.
Il sindaco di Fidenza ricorda che all’inizio di giugno “partivamo dal nulla. Con determinazione abbiamo portato prima l’azienda a sedersi al tavolo, ora la stessa azienda parla con i sindacati di un percorso per attivare gli ammortizzatori sociali, utilizzare al meglio gli strumenti sociali regionali. Non siamo alla soluzione della vicenda, ma solo all’inizio di un ragionamento anche complesso che ha bisogno di tempo per svilupparsi”.
Proprio sul fattore tempo si spende Filippo Fritelli, sindaco di Salsomaggiore e presidente della Provincia di Parma: “L’ultimatum dell’azienda in origine scadeva il 30 giugno. Mancano 9 giorni e credo sia centrale la prima disponibilità asserita ieri da Paolo Pisoni (responsabile risorse umane di Sma) per una proroga dei termini, utile a studiare la soluzione migliore per i dipendenti. Profilo cui si aggiunge l’inserimento della vicenda dei negozi di Fidenza e Salsomaggiore nel grande tavolo nazionale tra proprietà e sindacati, in programma il 28 giugno. Più restiamo agganciati ad una riflessione d’insieme sulla riorganizzazione avviata da Sma, più siamo avvantaggiati rispetto ad una trattativa in solitaria. E’ chiaro che sono primi segnali di apertura, che dovremo accompagnare continuando a muoverci uniti, con rapidità – chiosa Fritelli – e con tutto il pressing possibile. Ognuno ha i suoi compiti, ma tutti insieme dobbiamo tenere alta la guardia”.
Alla luce di quanto emerso dal tavolo istituzionale in Provincia, spero
si riesca a trovare un punto di incontro fra le esigenze dell’azienda e dei
lavoratori dello Sma: mi auguro che nessuno di loro perda il proprio
posto di lavoro. Detto questo, dobbiamo fare una riflessione. Sma ha
motivato la decisione di chiudere i due punti vendita di Fidenza e Salso
con le perdite fatte registrare dai due esercizi commerciali. Questo vuol
dire che non c’è più spazio sul mercato per nuovi centri commerciali. Negli
ultimi anni a Fidenza e Salso sono stati aperti numerosi supermercati nuovi
e questo è il risultato. Bisogna dire basta alle nuove aperture di centri
commerciali per evitare nuovi casi Sma. Invito, infine, l’amministrazione
comunale a ricordarsi anche di tutte le persone che ogni giorno, in
silenzio, perdono il lavoro e a lavorare per la salvaguardia del centro
storico e delle sue attività commerciali. Dobbiamo essere al fianco di
tutti.
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia