Borgotaro renderà l’ultimo saluto a Pier Luigi Ferrari alle 15 di martedì 21 giugno, nella chiesa di Sant’Antonino. Ferrari è morto all’improvviso, in seguito a un malore, domenica mattina nella sua casa di Borgotaro. Aveva 71 anni. Un malore che non gli ha lasciato scampo, una morte che ha lasciato increduli tutti coloro che lo conoscevano. Ferrari era stato sindaco di Borgotaro dal 1989 al 2001 per poi entrare nell’esecutivo della Provincia nel quale ha ricoperto anche il ruolo di vicepresidente. Poi si è impegnato a fondo per l’agricoltura e attualmente ricopriva la carica di presidente dell’Organizzazione interprofessionale del Pomodoro da industria del Nord Italia.
“Piango un amico vero, fraterno, Pierluigi Ferrari, uomo retto, appassionato della sua terra, la bella ValdiTaro”, il saluto di cordoglio diffuso via Twitter da Enrico Letta. Ferrari aveva compiuto fin da giovane tutto il suo percorso politico all’interno della Democrazia cristiana, nella corrente di sinistra. Dopo il 1992, con lo scioglimento del partito dello scudo crociato, ha aderito alla Margherita e quindi al Partito democratico. Negli ultimi anni si era impegnato molto nell’affrontare i tanti problemi della montagna, con particolare all’attenzione alla difesa dell’economia delle terre alte.
“Con l’improvvisa scomparsa di Pier Luigi Ferrari, Parma e il suo territorio perdono un uomo che tanto ha dato all’intera comunità – ricorda il sindaco Federico Pizzarotti -. Nei primi anni del mio mandato ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo per il buon senso, l’umanità, la passione civile, la capacità di dialogare con tutti. Ho visto in lui una persona che ha dedicato buona parte della sua vita alla politica, quella intesa nel suo senso migliore di servizio alla collettività. Il suo impegno amministrativo lo ha portato a fare il sindaco di Borgotaro per dodici anni, quindi a diventare vicepresidente della Provincia, dove si è occupato a lungo, con dedizione e con risultati importanti ai problemi dell’agricoltura e del lavoro, sempre con un occhio particolare alla sua Val Taro, che, oggi, insieme a tutti noi ne piange la scomparsa”.
“E’ una grave perdita per la politica e per il territorio – ha dichiarato Filippo Fritelli, presidente della Provincia di Parma -. Scompare con lui un amministratore di grande e riconosciuta esperienza, che aveva a cuore il bene del Parmense e della sua gente. Un uomo capace e onesto, che ha lavorato fino all’ultimo per il bene comune”. La Provincia di Parma sarà presente ai funerali con il gonfalone.
“Pierluigi Ferrari ha dedicato tutto se stesso alla Politica, e prima alla sua Valle e al suo Borgo – sottolinea invece il senatore Giorgio Pagliari -. Ricordo come se fosse ieri l’agosto 1988, quando coronò il suo sogno di diventare Sindaco. Al telefono quasi glissò sui complimenti per parlare delle questioni da affrontare. La funzione pubblica non era, infatti, per Pierluigi l’onore, ma l’onere e la possibilità di dare un contributo concreto nell’interesse generale con dedizione totale. Ai familiari le mie più sentite condoglianze”.
“Era un politico serio, preparato, che ha dato tanto alla provincia di Parma – ricorda la deputata Pd, Patrizia Maestri -. Ho conosciuto e potuto apprezzare Pier Luigi soprattutto in occasione dei tavoli di crisi che sono stati istituiti presso l’ente provinciale con l’obiettivo di gestire le crisi aziendali che si sono verificate nella nostra provincia; in tale ambito il suo impegno e le sue capacità hanno spesso permesso di ricomporre situazioni difficili, portando un effettivo e reale giovamento a tutto quanto il territorio”.
“Pier Luigi è stato un politico a tutto tondo, un amministratore capace che ha dedicato il proprio appassionato impegno al bene e allo sviluppo del suo territorio, delle comunità della nostra montagna e del mondo agricolo di questa provincia, dai quali è stato ricambiato con stima e considerazione – dice il deputato Pd Giuseppe Romanini -. Ho trascorso cinque anni di lavoro intenso insieme a lui nella giunta della Provincia ed ho avuto la possibilità di condividere con lui alcune battaglie per il rafforzamento del sistema scolastico della montagna e per lo sviluppo rurale – prosegue Romanini – sempre con l’obiettivo di operare per il riequilibrio territoriale. Perseguendo cioè la visione di una provincia dove nessun territorio, nessuna comunità, potessero sentirsi marginali o abbandonati ma parte integrante di un unico sistema territoriale nel quale vedere valorizzate le proprie caratteristiche e vocazioni. Il rapporto con Pier Luigi è proseguito anche in Parlamento con il lavoro in Commissione Agricoltura della Camera. Ci siamo spesso confrontati su temi importanti, come ad esempio la tutela e lo sviluppo della produzione del pomodoro e della barbabietola, prodotti di grande rilevanza per la nostra economia – conclude Romanini -. Anche in quest’ultimo periodo, così, ho potuto ricevere e apprezzare i suoi consigli, sempre utili, dettati da una grande esperienza e dall’amore incondizionato che Pier Luigi aveva per Parma”.
“Sono molto toccato e rattristato per avere perso un amico – dice il consigliere regionale Pd Alessandro Cardinali -. Pier Luigi era un uomo di grande cultura, mi piace infatti ricordare il lavoro che ha svolto con il circolo Aldo Moro per la formazione e l’introduzione di intere generazioni alla politica intesa come servizio alla comunità: molti dei ragazzi che hanno frequentato quella “palestra” hanno ricoperto la carica di sindaco e sono tutt’ora impegnati nell’amministrazione della cosa pubblica. Esprimo tutta la stima e l’affetto nei confronti di una persona che si è dedicata con forza ed energia al bene del territorio della Val Taro e di Parma, e della sua comunità”.
All’Organizzazione interprofessionale del Pomodoro da industria del Nord Italia, della quale Pier Luigi Ferrari era presidente da circa 10 anni, preferiscono ricordarlo per quello che ha fatto.
“Ferrari – in passato sindaco di Borgotaro (Pr), assessore e vicepresidente della Provincia di Parma – ha seguito passo dopo passo il percorso di nascita e di crescita dell’OI favorendo il dialogo, non scontato e semplice, tra la componente agricola, quella di trasformazione industriale e il mondo istituzionale e della ricerca promuovendo la sinergia tra pubblico e privato. Fu Ferrari, all’epoca assessore provinciale all’Agricoltura a Parma – si legge nella nota dell’OI – a promuovere nel 2006, di fronte ad una situazione di crisi e ad una prospettiva di forte cambiamento nell’Ocm ortofrutta, una serie di incontri che spinsero le imprese e le Op del territorio di Parma, Piacenza e Cremona, a creare un’associazione tra i principali soggetti della filiera per iniziare un percorso comune. Sempre Ferrari seguì in prima persona i passaggi successivi con il progressivo coinvolgimento di nuovi attori e l’allargamento del territorio di competenza a tutto il Nord Italia e in particolare alle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e alla Provincia Autonoma di Bolzano Nel ruolo di presidente era stato confermato, l’ultima volta, nel giugno del 2014 per la guida di un’organizzazione che conta oggi circa 2mila produttori agricoli e 29 stabilimenti di trasformazione per la lavorazione di circa 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro ogni anno. La parola d’ordine che ha ispirato l’operato di Ferrari è sempre stata quella della coesione. “Questa filiera deve restare unita – le parole che ha pronunciato in assemblea proprio giovedì scorso -. Deve dialogare, sapersi confrontare, quando serve anche aspramente, sui temi del settore. Ma poi deve ritrovare un’unità di intenti per agire compatta verso la valorizzazione di un pomodoro di gande qualità come quello prodotto nel Nord Italia”. Vicepresidenti, componenti del comitato direttivo, soci e personale dell’OI esprimono il loro cordoglio e vicinanza alla famiglia”, conclude la nota dell’Organizzazione interprofessionale.
La Cgil di Parma esprime profondo cordoglio per la scomparsa improvvisa di Pierluigi Ferrari. “Nei durissimi anni della crisi – ricorda Massimo Bussandri, segretario generale della CGIL di Parma – e con tante aziende che minacciavano chiusura, con Ferrari abbiamo gestito decine di tavoli istituzionali, cercando sempre le soluzioni più appropriate e in tanti casi trovandole. Democristiano d’altri tempi, attento alle ricadute sociali di ogni decisione, Ferrari gestiva i tavoli di crisi avendo sempre riguardo alla parte più debole, i lavoratori, e pur non essendo sempre accondiscendente col sindacato aveva un profondo rispetto del nostro ruolo, che mai si sarebbe sognato di mettere in discussione”. La politica parmense con la sua scomparsa – sottolinea la Cgil – si impoverisce e il sindacato e i lavoratori perdono un interlocutore leale e prezioso. Alla famiglia le più sentite condoglianze di tutta l’organizzazione.
Cordoglio anche da Piacenza, dove Cristian Camisa, presidente di Confapindustria, associata al Distretto Nord del Pomodoro da Industria ricorda il grande lavoro svolto da Pier Luigi Ferrari, “che ha contribuito alla crescita del nostro territorio valorizzandone l’eccellenza e la qualità; infaticabile nel suo impegno ha garantito equilibrio tra le varie componenti; interpretando al meglio l’idea di fare squadra e rilanciando in tal modo il comparto del pomodoro”, si legge in una nota.
Per Dario Squeri presidente di Steriltom e del Comitato di Gestione di Pomorete, Pier Luigi è stato un precursore verso l’organizzazione della filiera del pomodoro e dell’Organismo delle OI; è stato un caro amico ed un attento sostenitore del progetto “Pomorete”.
Gianni Maini, presidente Unionalimentari Confapindustria Piacenza nell’esprimere cordoglio alla famiglia ricorda l’importante impegno svolto da Ferrari verso le problematiche dell’agricoltura regionale e piacentina.